Perché non possiamo prendere in giro i vegani (e altre bugie)

Augentha
Augenthaler, nella sua versione non vegana

A livello di persona non ho niente contro i vegani. Nel senso: niente. Credo che se uno non vuol mangiare la carne debba poterla rimettere al posto nel suo scaffale o comunque comprarla e spedirla ai bambini poveri in Africa in pacco refrigerato, e poter poi comprare il pane vegetale, l’insalata Bonduelle vegetale e il mais Bonduelle vegetale con pochissimo OGM (meglio zero o vicinissimo a zero. Zero proprio è meglio: solo quando è zero è certo che non sia stato fatto con sostanze nocive tipo carne o scie chimiche; questo l’ho letto su ogmesciechimicheCOSACISTANNONASCONDENDO!?!?!?.com, l’unico sito con una parte in maiuscolo e un mucchio di punteggiatura di paura).

Ho scoperto da poco che i vegani hanno problemi quando si comincia a parlare di carne, non solo quando questa è da mangiare (ma se è da mangiare proprio diventano fondamentalisti). Per esempio: la fettina. Ecco, loro non mangiano la fettina, anche se di carne ce n’è poca (mia mamma se la fa tagliare bassissima: forse sta sul cazzo al macellaio, oppure sceglie bestie particolarmente magre, forse malate, forse vegane) In ogni caso, pure se poca, la fettina è parte della carne dunque: no. Ricordate: per un vegano la fettina no.

Però conosco una signora vegana che mangia il pollo perché “è solo un uccello“. Ma qui si tratta di evidente appetito sessuale e scontato gioco di parole.

Penso che già i vegani abbiano tanti problemi, tipo evitare i pedoni per strada in quanto fatti di carne, oppure controllare se non sia rimasto un pezzetto di carne in frigo (nel caso: toglierlo prima che cresca e mangi le verdure), verificare se il filo interdentale non sia stato prima usato da un carnivoro (evitare di invitare tirannosauri maleducati a casa, ma questo lo faccio da sempre anche io nonostante la bassa veganità) e se il tofu sia stato fatto in uno stabilimento che fuori nel cortile tiene uno o più cani, pure se chippati (il chip non cambia la sostanza: sempre carne di cane è, pur se tracciabile. Non so se il chip contenga carne: nel caso sarebbe un problema in sé).

Penso poi all’immane problema del vegano cristiano, che oltre alla rima baciata vive il dramma di chi può prendere ostie in chiesa ma solo non consacrate, pena il buttare giù carne e per di più umana. O forse un essere divino non rientra nel genere “animale”, non so. Devo chiedere a Don Ciotti o a uno che bestemmia fortissimo che mi pare saperne di più.

Per questo penso i vegani che debbano essere lasciati liberi di mescolarsi a noi normali e mangiare la frutta che riescono a procacciarsi durante le sedute di spesa ad Auchan, e pure la verdura, che prima va lavata bene perché potrebbe essere sporca di carne. Infatti, non tutti i vegani sanno che le persone comuni tastano la frutta, con mani quasi sempre fatte di carne (i portatori di protesi sono pochissimi e comunque li riconosci perché hanno parcheggiato sulle strisce gialle, probabilmente dipinte con vernice animale). La cosa del toccare la verdura con le mani fatte di carne comporta un rilascio di microcarne sulla buccia delle – che so – patate, e se ve le mangiate al coppo con tutta la buccia sappiate che state mangiando pure un po’ di carne e unghie di Zia Maria (Zia Maria tocca sempre le patate, poi non le prende. Fa lo stesso col marito, eh).

Tenete presenti pure i problemi circa la pericolosità delle scarpe con suola di animale: potrebbero calpestare carne. Per questo scegliete sempre suole in lattice vegetale o gomma dell’albero della gomma (riconosci l’albero della gomma perché si piega ma non si spezza, ma questo è un argomento che tratterò quando mi documenterò a fondo e scriverò di alberi della gomma, dunque non prima di stasera).

Dovremmo dunque tutti rispettare i vegani, già solo per le difficoltà nel loro quotidiano. Pensate a quanto sia difficile qualunque attività, tipo andare dal dentista. Uno schizzetto di sangue proprio e ZAC! Fregati! Diventano carnivori al sangue! E i batteri che hai in bocca? Ogni volta che deglutisci ne butti giù milioni. E pochissimi sono di origine vegetale, magari quelli nel raschio verde. In quel caso i vegani che fanno? Ho un amico che sta studiando da vegano e mi dice che forse vanno a vomitare (ma lui è al primo anno). Vomitano verdure, prevalentemente, che il cesso poi pare un piatto di gastronomia cinese, non fosse per le bacchette (assenza di). Verdure, sì. E tofu. Che forse è una verdura sarda, boh. Il tofu mi ha sempre affascintato. Ma non abbastanza da farmi documentare circa alcunché. Diciamo che il tofu non mi ha mai interessato, mentivo, forse perché noi carnivori mentiamo e diremmo di tutto pur di mangiare carne. Invece ai vegani il tofu piace molto perché sono sinceri. Per questo, quando voglio fare scherzi, apro le confezioni di tofu e ci metto dentro un pezzo di pancetta, con dentro arrotolato un bigliettino scritto col rossetto: “Benvenuto nel mondo della carne“.

Quelli che accusano i vegani di essere troppo intransigenti dimenticano che non conoscono davvero la parola “intransigente”, forse perché chi mangia carne è più ignorante, preso com’è da quegli ossicini. E poi, leggere un libro con le mani unte… E quando si dice che un vegano morirà giovane per anemia, magari si dimentica che sarà anche vero, ma si tratterà comunque di anemia vegetale.

La cosa che mi fa dire che non sarò mai un vegano è il sesso: i rapporti orali sono impossibili, perché qualche cellula di carne resta attaccata alla lingua e allora se si cominciano a fare concessioni ai piccoli quantitativi di carne si finisce presto per ritrovarsi da Giggi ‘o panzone a farsi cinquanta arrosticini a testa. Pochissimi arrosticini sono privi di carne, giusto quando resta solo lo stecco.

A livello di persona non ho niente contro i vegani. Nel senso: niente. Però mi chiedo a cosa servano i miei canini (che si chiamano come piccoli animali: COINCIDENZE?!?!?!?!?1!), perché il mio apparato digerente non sia basato sullo stomaco concamerato tipico dei ruminanti (su mia suocera non garantisco però), perché la specie più vicina a noi e ancor più a Walter Chiari – lo scimpanzè – abbia una dieta basata su frutta, bacche, larve, insetti, carogne, fino ad arrivare alla saprofagia e soprattutto perché quell’odore di maiale alla brace sia così irresistibile.

Saranno le verdurine Bonduelle di contorno.