Poesia, magia nelle piccole cose

Giaceva come incupita, avvolta solo da se stessa e da quella polvere microscopica che lascia sulle dita quando la sfiori e hai – immediata – la sensazione di aver toccato qualcosa di finto, di artificiale.

Notavo, nette e pronunciate, decine di linee a raggiera; salivano e morivano d’improvviso venature brune, vive solo nel materiale grezzo, che correvano sulle pareti esterne, come a formare un ruvido sistema vitale a pulsare linfa nell’intera struttura e che riportava alla fotosintesi e quelle dolci reminiscenze scolastiche circa il parallelismo tra apparato circolatorio dell’uomo e sistema fibroso delle piante.

Quella scatola di cartone pareva più viva di quanto forse non fosse.

Se ne stava là, come punita da un Dio alterato, con un vivido bozzo, grande quanto una mano, proprio sul lato lungo che le conferiva un aspetto sofferente, quasi pietoso.
E quelle alette: una restava aperta a metà, rivoltata verso l’esterno, come l’orecchio d’un botolo pestato dai ragazzini.

L’ombra che proiettava quel sarcofago marrone invece tradiva un’austerità tutta diversa: sembrava il parallelepipedo immaginato da Kubrik. Mancavano solo le scimmie curiose.
Ed il suo contenuto. Il contenuto. Un oggetto che vive solo per proteggere e celare agli occhi il suo contenuto.

Sarei rimasto ancora ore a fissare quell’opera monumentale e insieme nulla, un corpo deforme eppure pieno di storia, di mani, progetti, idee che l’avevano attraversata.

Ma mi ero già rotto tre quarti di cazzo a guardare una scatola rotta per terra.

Assessorete

Mio malgrado mi trovo in un business meeting con
tante giacche e cravatte contenenti politici.
Quel che più mi colpisce – e ogni volta – è l’ossequiosa deferenza di coloro che stringono la mano all’assessore di turno. E, per converso, l’evidente senso di presupponente, spocchiosa e volutamente non celata espressione del politicante. Come ti stesse facendo un piacere. Oggi sono qua in funzione di mera assistenza tecnica. Ed è fantastico vedere come io sia agli stessi del tutto trasparente. Mi vedono come “il tecnico” (e già questa cosa la trovo fantastica, ne capissi qualcosa) e dunque suscettibile di ordini e vessazioni. Con toni fastidiosi ed ineducati.
Ancor più interessante: i portaborse usano lo stesso tono. Nessuno saluta, nessuno chiede per favore, nessuno ringrazia. Molte cravatte, quello sì.
Chi va con lo zoppo impara ad inzuppare.

Cane, cani, cagnolini

Ho scritto un paio di post che trattavano di cani, il mio nickname è quello che è e questo è sufficiente per far apparire annunci pubblicitari tutti su scatolette per cani, collari per cani, giochi per cani, cani per cani.

Ho parlato con un amico tecnico e mi ha spiegato che è proprio il ripetere la parola “cane” qua sopra ad indirizzare Google e a far sì che ogni pubbblicità o link sia attinente ai cani.

La soluzione è quella di non scrivere così tanto spesso la parola “cane”, in nessuna sua variante: nè “cani” nè “cagnolino”, “cucciolo”, “cucciolotto”, etc.

Ed è quello che ho intenzione di fare: non scriverò più niente con la parola “cane”. Niente. Ma niente.

Scordatevi dunque post con la parola “cane”. Basta. Mai più “cane” su queste pagine.

In compenso vorrei parlare di paradossi.

L’omicidio perfetto

Che c’era quel film in cui uno scrittore si metteva là col suo portatile e iniziava a scrivere di come ammazzare gente, tipo che ci metteva tutti i particolari anche più insignificanti e le tecniche e come occultare ogni indizio possibile e costruirsi un alibi perfetto che manco ne aveva bisogno perchè lui non aveva alcun legame con la vittima e insomma io stavo pensando la stessa cosa tipo ammazzare qualcuno ma prima devo studiare tutto nel dettaglio chè mica uno prende e ammazza così di punto in bianco tranne se lo fai per rapinare e ti prende il panico perchè quello non ti dà i soldi e inizia una colluttazione e ti parte la coltellata più per la sorpresa della reazione di questo deficiente che altro e ti ritrovi da rapinatore ad assassino-rapinatore che però se ti beccano funziona che l’assassinio assorbe la rapina, sconti la pena solo dell’omicidio, un po’ come se stai al matrimonio della tua cugina cessa e mangi quattro primi tre secondi contorno frutta dolce sorbetto torta amaro e caffè che mica ti vengono scrupoli se ci metti un paio di confetti alla fine quando magari quei confetti ti danno il colpo di grazia ma tu li ritieni assorbiti nel piano generale di attacco al tuo corpo preventivato in occasione di ogni matrimonio e per questo inevitabile e insomma pure per la rapina è lo stesso se poi c’è l’omicidio perchè si considera l’omicidio come il pranzo completo e la rapina i confetti alla fine e quindi il giudice è come se ti aprisse la pancia e vedesse tutta quella merda che hai mangiato e i confetti nemmeno li nota e ti fai i tuoi anni di galera per omicidio con l’abbuono della rapina e allora penso sempre che la rapina è poca cosa ma non è di questo che volevo parlare ma del fatto che stavo pensando a come realizzare l’omicidio perfetto tipo che prevedi tutto ma proprio ogni particolare, che sei inattaccabile e pure se poi bussa alla tua porta del motel l’FBI tu resti di ghiaccio perchè sai che non sono là per te, stanno solo facendo delle domande in giro sicuramente su qualche altro caso perchè tu hai davvero previsto tutto mica cazzi e nulla ti può associare a quell’omicidio e poi che cazzo ci fa l’FBI a Pescara ma soprattutto cosa ci faccio io in un motel, vedi che è tutta una fantasia? sono inattaccabile, ho pure pensato a come far sparire il corpo nell’acido e tutti i residui li mescolo ad un composto altamente infiammabile e li brucio in modo che manco CSI ci tira fuori una cippa di DNA e pure se fosse poi disperdo le ceneri al vento e insomma del cadavere non ci sarà nessuna traccia e mi costruisco  un cazzo di alibi che manco Perry Mason mi saprebbe sgamare tipo sto con una donna tutta la notte e la drogo poco prima di finirci a letto che lei sviene mentre si fa sesso ed è allora che esco e faccio quello che va fatto (già parlo come un assassino consumato) e quando rientro lei è ancora svenuta allora le dò una roba per riprendersi e mi metto su di lei e questa si riprende rapidamente per quello che le ho dato ma mi piace credere per la mia bravura a letto e insomma questa si riprende e per lei è come se fosse passato un minuto o due ed io le dico eccoti qua ti sei ripresa, hai perso un attimo i sensi sarà il caldo e cazzate del genere e lei si guarda intorno intontita e smarrita e dice che non si sente bene che vuole tornare a casa ma io le dico che non può chè il marito la potrebbe beccare perchè sa che sta a casa di un’amica e lei annuisce e poi cerca un orologio ma io avevo cambiato l’orario in modo da farle credere che fossero passati pochi minuti e lei non ce la fa ad alzarsi ed io le dico di stare tranquilla a letto che ci vediamo un po’ la tv ad aspettare la mattina e sto attento a che non si addormenti per un po’ sennò mi salta l’alibi e lei accetta e fa pure una doccia e durante la doccia piano piano faccio avanzare le lancette e insomma ammortizzo l’oretta in cui sono stato fuori e lei non si accorge di un cazzo e alla fine risulta che io sono stato tutta la notte con lei e poi l’ho presa oca apposta ‘sta zoccola e per l’alibi sto a posto insomma un genio del crimine ma poi mi sono reso conto che non ho nessuno da ammazzare realmente, non che non mi stiano sul cazzo tantissime persone ma da qui ad ammazzarle per il solo piacere di farlo ce ne vuole ma poi penso che ho preso comunque un impegno con i miei lettori e qualcuno devo pur far fuori non foss’altro che per coerenza e allora penso di ammazzare quel cesso della cugina che s’è sposata chè i confetti alla fine m’hanno messo il senso di colpa forse per l’associazione mentale malata con la rapina e comunque pensavo fossero con le mandorle invece erano al cioccolato e non me l’aspettavo, ci sono rimasto malissimo e ho pensato che avevano ancora più calorie allora sì che meriti di morire brutta troia.

Casa nuova

Da oggi si inaugura questo nuovo spazio.

Ho deciso di traslocare da dov’ero prima perchè non riuscivo più a vivere in quel disordine: ho pensato facessi prima a comprare una casa nuova che a sistemare la vecchia.

Beh, per chi mi ha seguito qua, complimenti per la pazienza.

Gli altri non sanno che si perdono.

O forse sono quelli che lo sanno.

21 Maggio 2010

venerdì, maggio 21, 2010

Vedemo che se po’ ffa’, dotto’…

Vivo un Paese in cui vigono una segnaletica ed un codice della strada da rispettare, ma anche un Paese nel quale è considerato normale contrattare con un vigile urbano su una multa.

Scena: io in auto. Mi approssimo ad un incrocio. Deserto. Il cartello mi dice che devo svoltare a destra. Io non l’ho mai fatto, mai. In vent’anni di patente. Credo la mia macchina non preveda neppure la possibilità meccanica di svoltare a destra in quell’incrocio.

Quello, quell’incrocio, è inutile: a destra non ci va nessuno se non i quattro residenti del palazzo adiacente e chi deve andare dall’altra parte della città. Ma se devo andare dall’altra parte della città non seguo quella strada, faccio la circonvallazione. Insomma, tutti svoltano a sinistra, verso la stazione centrale. Ed io così ho fatto.

Pattuglia vigili. Paletta e secchiello. Accosto.

___

– Buongiorno

– Lo era

– E’ solo un controllo

– Acqua e olio tutto a posto

– Come?

– Ah, no, bene, solo un controllo [mi tranquillizzo. Ci mancherebbe altro che mi becco una multa, andavo pianissimo…]

___

Questo perchè la mia unica preoccupazione è l’eccesso di velocità. Non ci sono altre possibilità che io prenda multe: non bevo, non mi faccio, mi fermo col rosso (pensa tu), conosco la logica da seguire nelle rotatorie, faccio attraversare le ragazze sulle strisce, non posseggo Arbre Magique venefici. Irreprensibile. Ma vivo oltre i limiti. Di velocità intendo. Sempre. Il cartello “100” lo considero antico, messo su ai tempi della Balilla; quello “90” non lo prendo in considerazione perchè ha due sole cifre. Quello “70” credo si riferisca esclusivamente ai mezzi cingolati in tempo di guerra. Quello “50”, il piu’ presente nelle città, indica sicuramente il limite minimo da tenere – e per tutti, anche pedoni – per non intralciare il traffico.

Gli altri, i “40”, i “30”, i “20” sono goliardiche espressioni di tradizione popolare, scherzi, burle di qualche pro-loco. Una volta lessi “5”. Il mio contachilometri nemmeno ce l’ha la possibilità di misurare 5. Da ferma, la mia auto, segna già 10. Per dire.

___

– Sa che non si puo’ svoltare a sinistra lì?

– Uh?

– C’è il cartello?

– Beh, di cartelli ce ne son tanti…

– Che?

– No dico, non l’avevo visto…

– I cartelli si guardano

– Ne sono certo

– E si rispettano

– Qui la cosa si fa opinabile

– In che senso?

– Beh, lì a destra non svolta praticamente nessuno

– E noi qua siamo

– E beh, certo

– Lei è in contravvenzione, sa?

– Ma su, sono vent’anni che faccio quella manovr…

– Cosa?

– Niente.

– E perchè non porta la cintura?

– Ah, cazzo, la cintura, è vero…

– Le devo fare la multa

– Ma non era solo un controllo?

– Ma ci sono due infrazioni!

– No, dai, ma quanto mi viene a costare questa cosa?!

– Ma è lei questo sulla patente?

– No, porto sempre la patente di un altro in tasca

– Voglio dire, la foto…

– Perchè?

A questo punto, forse addolcito da quell’immagine di splendido ragazzino anni ’80, così Tony Hadley, pure i tony del vigile sono radicalmente cambiati…

– Guardi, le possiamo venire incontro…

– Sì!

– Almeno una multa gliela devo fare…

– …

– Consideriamo solo la svolta vietata e niente multa per la cintura, cosi’ non perde nemmeno i punti.

___

Adesso: di buono c’è l’aver apprezzato, da parte mia, la buona volontà del vigile, che si è messo una mano sulla coscienza e mi è venuto incontro.

Di sconcertante l’idea che io mi sia sentito come al mercato: tirando sul prezzo ho fatto un mezzo affare. Oppure ho evitato una grossa fregatura.

In ogni caso, in un Paese civile, io commetto due infrazioni, io sono punito due volte.

Qua si sta ancora indietro, signora mia.

___

– Una domanda:

– Prego

– Se avessi indossato la cintura?

– L’avrei multata per svolta a sinistra

– Ma non mi era venuto incontro?

– L’ho fatto: non ho considerato le cinture

– Cioè, se commetto una infrazione prendo una multa

– Certo

– Se ne commetto due, sempre una multa

– Ma solo perchè le sono venuto incontro.

– E se avessi guidato ubriaco?

– E’ ubriaco?!

– No, era un esempio

– Collega, vieni qua, porta l’etilometro…

– Ma no, era un esempio le dico…

___

Morale: non sono risultato ubriaco.

Ma l’aver costretto a montare l’etilometro ha fatto girare le palle al vigile.

Che mi voleva fare la multa pure per le cinture.

La prossima volta ci passo in moto direttamente strafatto di cocaina, con le gomme lisce, anzi, solo su una ruota, l’anteriore, mentre inneggio al nazismo e stupro una suora alla quale darò fuoco di lì a poco. Cospargendola prima di benzina super. Col piombo, che manco si trova piu’: ce lo aggiungo a mano io.

Tanto un’infrazione me l’abbuona.

postato da maxzulli alle ore 21/05/2010 10:00 | link | commenti (8)

19 Maggio 2010

mercoledì, maggio 19, 2010

chè qua non si butta via niente (3)

D’Alema attacca duramente Sallusti, che l’aveva comunque provocato presentandosi a Ballarò con la faccia di Sallusti.

Morto uno dei padri della psichiatria italiana. Il suo medico qualcosa ci vedeva, in quelle macchie.

Prosperini abbandona la politica: “mi dedicherò ai meno fortunati, ai disabili”. Niente, continua a pensare a se stesso.

Huston, bagaglio esplode in aeroporto. “Te lo dicevo che davvero non ci stava, un altro maglione!”

MEDIASET: “Sky prepotente sui diritti TV”. In effetti si è presa il pallone.

Vigili multano una donna perché indossava burqa. La donna paga senza protestare, consapevole di averla scampata bella per quel parcheggio a cazzo di cane.

Vigili multano una donna perché indossava burqa. Un atto irriguardoso. Aggravato dal tentativo di infilare la multa sotto al tergicristalli.

Messa pubblica per Benito Mussolini, è polemica. Pio XI in effetti fu molto più discreto.

Napoli, va a fare la tac e muore. Almeno rispettata la corretta sequenza cronologica.

Marco Pannella compie 80 anni. Ma non ha raggiunto il quorum.

La Grecia accetta tutte le durissime condizioni imposte dalla Comunità Internazionale. Però quel dito non era necessario.

Teramo vara la eco-giunta: tutti in bici, dal sindaco in giù. Anche se non è quello che la popolazione si aspettava, quando si parlava di “avviare un nuovo ciclo”.

La Russa fonda “La Nostra Destra”. “Sarà un’entità che vuol vivere dentro al PDL, contro ogni forma di soppressione”. Praticamente una metastasi.

postato da maxzulli alle ore 19/05/2010 12:32 | link | commenti (2)

18 Maggio 2010

martedì, maggio 18, 2010

Crescendo

Ciao caro, come stai?

Bene, grazie, tu?

Io bene, ma tu… sei sicuro vada tutto bene?

Certo, perchè me lo chiedi?

Ho saputo di quel problemino al tuo cane.

Cosa? Che problema?

Che non stava bene…

Come? Non ne so niente…

Beh, magari si è rimesso…

Ma da cosa?

Da quelle bruciature…

Bruciature? Di cosa parli?

Ma da quanto manchi da casa?

Beh, in effetti sto rientrando oggi. Sono stato tre giorni fuori e…

Ah, dunque non sai niente del tizzone caduto dal tetto.

Tizzone? E’ caduto un tizzone sul mio cane?

Sì. Era acceso e il cane si è bruciacchiato.

Oh povera bestia. Ma scusa, da quale tetto è caduto? Un tizzone poi?

Eh, il tetto andava a fuoco.

A fuoco?

Sì.

Ma quale tetto era?

Il tuo.

Che? Vuoi dire che ha preso fuoco un pezzo di tetto?

Togli “un pezzo”.

Il tetto di casa?!?

Quale casa?

Che vuoi dire?!!

Cucù la casa.

Mi è bruciata casa?!?! Oddio! Chiamo mia moglie!!!

Non risponderà.

EEEEH?!?!?

Era in casa.

MA… MA…

Non ha fatto in tempo ad uscire.

MA…

Neppure i bambini.

I BAMBINI!!! I MIEI BAMBINIII!!! Dio… mi… mi sento male…

Non per molto. Ho il responso di quel tuo esame medico. Come immaginavi.

Q…quanti mesi mi restano…?

Vuoi scherzare?

Set… settimane…?

Piantala.

???

10…9…8…

14 Maggio 2010

venerdì, maggio 14, 2010

Chè qua non si butta via niente (2)

Sul tratto Venezia Roma, treno «sparisce» misteriosamente in galleria. I vertici Trenitalia sollevati nel vederlo riapparire all’uscita.

Iran eletto nella commissione ONU per i diritti delle donne. Se ne parlava già da un po’, nessuna sorpresa: lupus infibula.

Lite sulla Playstation si conclude in tragedia: un ragazzo uccide il fratello. Sì, ma in che livello?

“Mio figlio nato grazie a Papa Wojtyla”. Ma aggiunge: “con lui era come farlo sulla lavatrice”.

Bersani: “1 maggio non è una festa passatista”. Nel dubbio, Schifani querela.

Bersani: “1 maggio non è una festa passatista”. Restano “capzioso”, “retrivo” e “maramaldeggiare”.

Scajola: “Hanno messo di mezzo i miei figli.” Giura oggi, giura domani, Berlusconi aveva terminato i suoi.

USA: Repubblicani propongono Microchip a Immigrati. Loro insistono sulla carta verde.

Ospedale pediatrico rifiuta beneficenza dei porno-divi. Durissima la risposta degli attori.

Adozioni,”Non si può decidere il ‘colore'”. La Lega infatti punta sulle taglie.

Si ammazza in carcere con i lacci delle scarpe. Dal referto del medico legale risulta chiaro il suicidio con due colpi di laccio alla testa.

Si impicca in carcere con i lacci delle scarpe. Le guardie penitenziarie erano distratte. Prendevano appunti.

13 Maggio 2010

giovedì, maggio 13, 2010

mea culpa canino

Solo per ribadire che il post precedente non voleva offendere chi ama i cani e gli altri animali. No, su.
Voglio dire, è ovvio che si scherzasse su chi possiede un cane. Ma le possibilità che questo possa davvero legittimamente offendersi per il mio post sono praticamente nulle, per tre motivi:
1) i padroni di cani sono persone sensibili e intelligenti, e come tali comprendono bene il senso dei miei scritti, l’ironia, la vis comica
2) nessuno in fondo può pensare male di un animale tanto buono e storicamente vicino all’uomo
3) tanto stavano fuori a far cacare quella stupida bestia.
Ecco, vedi? Ma che ti incazzi? È scherzoso, il mio tono. Dai.
Mica ho detto che sei tu, stupido… Ah, ti risenti perché il tuo cane non è stupido…
Beh, in effetti ti do’ ragione: non è lui che si sveglia presto al mattino a portarti a pisciare; che ti prepara i bocconcini; che ti taglia le unghie; che sostanzialmente mantiene te.
In effetti il tuo cane tanto stupido non è.
Lui.