Sinistra e destra

Intelligente |—–| Stupido
Acculturato |—–| Ignorante
Sereno |—–| Problematico
Ricco |—–| Povero
Sono solo alcune tra le qualità che ciascuno di noi possiede. Siamo da qualche parte in tutte quelle scale, chi più spostato da una parte su alcune, chi più dall’altra parte. L’essere umano è un mix di queste e tante altre qualità. Prendo in considerazione solo queste quattro.
Ora ditemi: se alla nascita vi dessero la possibilità di scegliere da che parte stare, in tutta sincerità e senza giocare a fare gli alternativi, dove scegliereste di posizionarvi? Presumo a sinistra, in quella scala, in tutti e quattro i campi. Se rispondete diversamente andate a fare i fenomeni altrove, dai, era una domanda retorica e mi confermereste che sulla terza scala siete dalla parte dei problematici.
Attenzione, non sto dando giudizi di merito sulla scala: uno ricco non è che lo sia necessariamente per merito, magari ha ereditato. Uno intelligente ci nasce. Una persona può non aver potuto studiare ed essere ignorante senza colpe. E si può nascere problematici per carattere. Dunque nessun giudizio di merito. Solo constatazione.
Ora vi chiedo, quali persone più probabilmente, possono provare sentimenti di odio e rabbia sociale, quelle spostate verso sinistra o destra, in quella scala? E quali possono covare sentimenti omofobi, razzisti, asociali? E’ più facile che uno che vuole decidere per le vite altrui sia posizionato sui parametri a sinistra della scala o a destra? Urlare il tuo odio in faccia a bambini e madri perché rom è una pratica che più facilmente vedrete realizzare da uno con i parametri spostati verso la parte sinistra o destra?
In sintesi, se provate odio per qualcuno che fa scelte di vita diverse dalle vostre o ha un colore della pelle diverso e vi trovate una giustificazione di qualunque tipo per il vostro sentire, se vi infastidisce che due persone che manco conoscete si sposino, adottino figli, decidano di togliersi la vita con l’eutanasia o si professino di religione diversa dalla vostra, se vi sentite brave persone e vi dite credenti ma poi lo stesso Papa dice cose che vi danno noia perché vi fanno sentire sbagliate, provate a guardare a quella scala riportata sopra. E verificate la vostra posizione su quei parametri. Probabilmente continuerete a faticare nel ritrovarvi a destra sui primi due, ma là è difficile essere obiettivi. Eppure sono certo che anche sugli altri ben difficilmente sarete posizionati a sinistra. Perché uno col culo parato e il portafoglio pieno è probabilmente in pace con se stesso e non abbocca alle trappole e le lusinghe dei pifferai magici che per accalappiare consenso creano falsi bersagli. Uno intelligente e di cultura altrettanto.
Insomma, se provate odio sociale per categorie di persone diverse da voi, in genere persone ancor più misere e deboli, oppure se vi rode che qualcuno faccia cose che manco vi riguardano lontanamente, probabilmente siete spostati a destra.
In quello schema, eh.

Perché io valgone!

Le parole sono importanti, diceva un professorone, e aveva ragione.

Con le parole si possono cambiare le cose. E non serve poi fare fatti concreti, basta anche qui usare le parole giuste, come “NOI FACCIAMO I FATTI, NON PAROLE”, in modo da usare le parole ancora una volta evitando di fare i fatti.

Ripetere ossessivamente delle frasi funziona. Il buddismo ci campa da millenni. Com’è che dicono? OOOOOHMMMM…. evocando resistenze elettriche.

Però loro usano parole strane, noi usiamo parole semplici.

State urlando “PRIMA GLI ITALIANI” dal balcone o state appendendo striscioni rosiconi? Che tanto poi ve li tolgono.
“IO SONO DALLA PARTE DELLA GENTE!” Anche perché mi è difficile essere dalla parte delle rocce. O degli infissi. Cioè, dalla parte della gente mi ci trovo proprio in modo naturale. Prima però non lo dicevo. E le cose mi andavano male. Da quando ho iniziato a dirlo mi è cambiato tutto.
“E’ FINITA LA PACCHIA!”, ma prima non lo sentivo dire e non lo ripetevo anche io, e le cose mi andavano male. Da quando lo sento dire e lo ripeto anche io so che tra poco troverò un lavoro che mi consentirà di guadagnare 27.000 euro al mese lavorando 3 ore al giorno. Adesso ho un lavoro di merda, ho sempre avuto lavori di merda, ma non è colpa mia, è colpa degli altri. Userò il potere delle parole!

Semplificherò il linguaggio, tornando alla terza elementare, quando c’erano quelle robe – come si chiamavano – superlativi, suffissi accrescitivi, e tutto diventava ONE, IL PROFESSORONE, IL SAPIENTONE. E ridevamo tantissimo.
Così presto lascerò la mia casa casa popolare per andare ad abitare in una villa sul lago.

La mia vita da pezzente cambierà totalmente. Basta credere al potere delle parole.

Non so perché prima credessi nella concretezza, quando ho capito che basta parlare di concretezza per ottenere risultati.

Certo, occorre parlarne tanto, di continuo, ossessivamente, per rendere le parole più solide.

Se poi hai i mezzi tecnologici a disposizione il lavoro ti è facilitato: le parole rimbalzano, rimbalzano e si moltiplicano.

Le parole sono importanti. IMPORTANTONE, anzi.

ABBASSO I ROSICONI! UN BACIONE AI PROFESSORONI! PRIMA GLI ITALIANONI! E’ FINITA LA PACCHIONA!

Sento che già va meglio.

Ora controllo il CONTONE CORRENTONE, vuoi che non abbia funzionato?

Perché io non voglio restare coglio.

Voglio essere di più.