W il Papa umile! (Ehi, ma è tuo quell’attico?)

Ennesimo gesto di umiltà del nuovo Papa, che ha rinunciato anche alla residenza papale.

Sembra abbia addirittura già dichiarato che intenderà avviare le procedure necessarie per pagare l’IMU sugli immobili vaticani. Si parla di possesso di un miliardo di metri quadrati (unmiliardodimetriquadrati), fra immobili e terreni, per un totale di 1.200 miliardi di euro. Questo il patrimonio immobiliare della Chiesa e Bergoglio intenderà…
Eh? Non l’ha detto? Ma dai.
È invece pressoché certa la rinuncia al suo fondo papale presso lo I.O.R., i proventi da l’Obolo di San Pietro e il patrimonio depositato presso le sedi del Vicarius Christi Fund, di circa due milioni e mezzo di euro, ai quali si aggiunge…
Come? Non è certa? Ma dai.
Si vocifera anche del taglio degli stipendi dei Cardinali di Curia, ad oggi circa 150.000 euro netti all’anno (il cosiddetto Piatto Cardinalizio, derivante dalla carica e dal Rotolo Cardinalizio, una somma questa da rendite del Sacro Collegio cardinalizio) e di quello dei Vescovi, 39.000 euro netti annuali, che insieme a…
Che? Manco questi? Ma dai.
Probabilmente Bergoglio intende partire dal taglio degli stipendi dei preti, variabile a seconda di diversi fattori, in primis l’anzianità di servizio, il numero di parrocchiani, quote extra da benefici parrocchiali, retribuzioni da attività esterne, offerte dei fedeli, fondi da otto per mille Irpef e una serie di…
No? Non ditemi che manco queste… Ma dai.
E i 26 mila insegnanti di religione? Costano allo stato circa un miliardo di euro. Bergoglio ha annunciato che…
Niente? Ma dai.
L’umile Bergoglio sicuramente intende allora forse partire dallo scandalo dei proventi dell’otto per mille, di cui solo il sette per cento arriva come aiuto ai Paesi del terzo mondo mentre…
Non intende? Ma dai.
Assolutamente certo invece il taglio del personale di Città del Vaticano – poco meno di 2000 persone, l’introduzione della proprietà privata al suo interno, la rimozione dei benefici da extraterritorialità, i…
Non è certo manco per cazzo? Ma dai.

Già solo rimuovendo i privilegi in Vaticano lo Stato Italiano recupererebbe poco meno di 4 miliardi di euro. L’anno.

Allora? Che resta di questa umiltà? Beh, non esageriamo, resta moltissimo. Per esempio è bello che Bergoglio lavi i piedi ai detenuti.
Certo, poi si asciuga con un fazzoletto di seta.

Bimbiminkia e sottovalutazioni

– A me nn importa se nn mi capisci io scrivo cm mi viene
– È questo il problema: ti viene così.
– ke?
– Ecco.
– nn t capisco
– Ecco.
– uff……
– Ecco.
– sai solo dire ecco???????
– No. Anche “muori!”.
– dai e inutile ke fai tanto il professorino…….
– A parte le aberrazioni linguistiche, cosa significano tutti quei puntini alle fine?
– sn solo puntini……
– Ma perché così tanti?
– metto ttt i puntini ke mi pare ahahahaah!!!!!!!!!!!1
– perché “1”
– ke????
– Perché hai messo “1” dopo tutti quei punti esclamativi?
– ke ne so e scappato!!!!!!!!!
– “ke ne so” e “scappato” sono legate da una congiunzione o hai dimenticato un accento ed una virgola?
– uff qnt sei pesanteeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!rilassati ahahahahahaha!!!!!!!
– “Rilassati” ti provoca autoilarità?
– madonnaaaaa…… ma tu rompi pure a kasa tua cosi ahahahahah!
– Anche questa frase ti causa riso? Perché è scritta in quel modo o di suo?
– badta ai rotto!!!!!!
– Klingon?
– eeeeeeee???????????
– Forse hai un virus. Oppure sei una persona che non bada alle cose. Che pensa di risparmiare tempo togliendo una “o” da “non” ma che poi disperde tutto questo prezioso tempo (che poi, che cazzo ci deve fare con il tempo uno come te?) in generose elargizioni di punteggiatura casuale.
– kazzo dici?????? ue prof guards che si kapisce benissimo kuello ke dico sei tu ke stai a tanto a tirartela…….
– Che si capisca non è per un tuo saper comunicare ma per un mio riuscire ad intendere. Tu scarichi su di me il peso del lavoro di interpretazione dei tuoi messaggi confusi. Il tempo che credi di risparmiare in realtà lo perdo io che comunico con te. Ci avevi mai pensato?
– ma che cazzo dici ahahahahah!!!
– Il tuo vero difetto non è l’ignoranza ma l’egoismo. Sei un essere saprofita che si attacca a qualcosa e ne ruba il nutrimento, risputando poi fuori roba semplice, troppo semplice. Distruggi la lingua e le persone che comunicano con te. Chiedi loro di sforzarsi ad abbandonare anni di scuole ed
insegnamenti e a regredire ad un’età pre-barbarica. Confidi sul loro essere quello che non sei tu: precisi, attenti. Sei come il neopatentato ubriaco e drogato che parte dal pub per tentare di arrivare a casa, consapevole che non è in quelle condizioni che si dovrebbe fare alcunché ma confidando nella capacità altrui di schivarlo. Ogni “k” mi sta trasferendo questa serie di messaggi, il cui substrato comune è “Io sono l’idiota: sta a te capirmi”. Ma io non sono il tuo tutore, un tuo genitore, un responsabile della tua crescita. Io sono un perfetto estraneo e come tale non solo ho il diritto di umiliarti ma anche il preciso dovere sociale di farti sentire esattamente come appari all’esterno: una scimmia.
– ke??????
– Una scimmia bonobo. Con me hai in comune pressoché tutto il patrimonio genetico, a parte un 1%. Che però è quello che ti impedisce di comunicare. Rendendoti di fatto diverso da me e simile appunto al bonobo.
– m stai offendendo????????????????
– Va’ la banana!
– Uh!
– Bestia che sei! Sei solo questo. Una bestia priva di cultura.
– Però c avrei da dire na cosa……….
– Sentiamo, dai.
– Il linguaggio è un processo di libera creazione, le sue leggi e principi sono fissi, ma il modo in cui vengono utilizzati i principi della generazione è libera e infinitamente vario. Anche l’interpretazione e l’uso delle parole comporta un processo di libera creazione. Questo almeno secondo Noam Chomsky.
– Eh? Ma allora…
– Bestia ke 6!!!!!!!!!!!! AHAHAHAHAH!!!!!!!1!

 

Poteva andare peggio: poteva essere vivo

[Pubblicato su The Lolingtonpost]

E la storia del feto nel freezer dell’Università Bicocca? Ma cosa c’è di strano? Avete mai aperto un frigorifero di universitari? Se c’è un feto ti va di culo. E poi mica puoi campare solo di Sofficini.

Che poi, all’interno di quegli scomparti si crea realmente la vita: quel miscuglio di gas, batteri, elementi organici e residui di capricciosa, uniti ad una piccola scarica elettrica (le lampadine dei frigo sono spesso difettose), che probabilmente hanno dato il via ad una mutazione, magari di un gamberetto scongelato con accanto maionese ammuffita e una scatoletta di tonno aperta (perché un universitario medio apre una scatoletta di tonno da 50 grammi e non la finisce mai?)

Si è fatto un gran parlare di scandalo, di ricerca di cellule staminali boicottata. Ma io sono davvero convinto che dietro ci siano solo studenti affamati. Ma anche ammesso si trattasse di cellule staminali, Cristo se questa era grossa!

I responsabili della struttura hanno parlato di atto deliberato: “Già in passato abbiamo subito sabotaggi. Nel 2009, ad esempio, il contenitore con le cellule staminali adulte raccolte in sette anni di lavoro fu rovesciato sul pavimento“.

Sono cose che succedono, quando affidi roba delicata a delle scimmie. Anche se va precisato che spesso quelli che appaiono come bonobo di taglia media sono semplicemente studenti fuori corso, frequentatori di centri sociali.

Certo, è facile confonderli a causa dell’odore molto simile, ma un occhio attento può distinguerli osservando l’evoluta interazione che interviene nell’atto dello spulciarsi. Cosa che i bonobo non sono in grado di fare.

“La verità è che la nostra posizione etica è in controtendenza e dà fastidio a molti. Con questo gesto hanno voluto colpire noi e le nostre ricerche”, così proseguono i responsabili del reparto. Già, che peccato: ma di sicuro non sarà questo ad intaccare la forte e autorevole immagine dell’Università italiana.

Scusate.

Ho poi letto che il freezer in questione era privo di serratura e si trovava in un’area accessibile a chiunque. Non è assurdo? Stavolta ci è entrato un feto, ma avrebbe potuto essere un extracomunitario, un barbone o persino un calabrese. Se nessuno vigila più neppure un freezer significa che l’Italia è davvero allo sbando.

Dice che c’erano cartelli di divieto: insomma, un vero e proprio invito a fare il porco comodo proprio (il nostro paese è l’unico al mondo nel quale un cartello di divieto invita in modo ammiccante a fare qualcosa: pensate che io prima dei vari divieti non fumavo e ho iniziato apposta).

E mancavano le telecamere a circuito chiuso. Che poi questo lo capisco: ma immaginate che rottura di coglioni stare a fissare un monitor che punta su un frigorifero? Almeno la lavatrice è più sfiziosa.

L’università però ha prontamente istituito una commissione d’inchiesta. Tutti parenti dei docenti, certo.

Cosa ci insegna questa storia? Un cazzo, del resto si è consumata in un’università.

I blogger seri e cazzuti

L’immagine potrebbe non essere rappresentativa del contenuto del post

In molti mi stanno chiedendo un parere sull’attuale situazione in Ontario.
No, è che mi piace un sacco iniziare i post con robe tipo “In molti mi stanno chiedendo un parere circa X”.
Dove “X” è l’unica parte vera della frase.
A meno di non considerare “molti” soggetti del tutto basati su fantasia. Ma a quel punto potrei anche scrivere “moltissimi”. Oppure “Tutti”.
Ecco, riformulo allora.
“Tutti mi stanno chiedendo un parere circa “X”.
Che suona veramente importante, come quando iniziano i post quei blogger cazzutissimi che ci spiegano perché l’Italia sta andando a rotoli, con minuziose analisi sociopolitiche e diverse ricette per uscire dalla crisi, dalla cameretta di casa.
In realtà del mio parere non frega a nessuno, me compreso. Spesso non condivido quello che dico, a volte neppure quel che penso. Si tratta di un movimento distonico del mio essere, sempre in tensione tra quello che vorrei fare davvero e l’esigenza di evitare il carcere.
Ma so dov’è l’Ontario. Il che mi pone in una situazione di privilegio rispetto a molti. Gli stessi “molti” che mi chiedono se la Juve ce la farà a salvarsi. Gli stessi “molti” che di calcio davvero non capiscono un cazzo.
Quel che vorrei dire insomma è che mi piace leggere i blog di questi guru a mammeta, di questa gente avvelenata e al contempo così prodiga di consigli di vita, che manco UMC.
Al quale UMC (Dio come mi piace parlare in terza persona! Ma perché non lo faccio più spesso?) riconosco almeno il pregio dell’autoironia e di essere se stesso. Me stesso. Io stesso. Cioè, aspetta… (ora ricordo perché non parlo sempre in terza persona).
Questi santoni invece non hanno idea di cosa sia l’autoironia, né conoscono altri tipi di animali domestici. Attaccano verbosamente il “sistema” (il “sistema”!), chi non lo combatte, chi ha permesso tutto questo (questo cosa?) e chi non ha fatto nulla per impedirlo (come? Facendo che?).
Io trovo una frustrazione repressa in questa gente, un attaccare l’uomo comune perché è in quello che si riconosce. E non gli piace. Una proiezione malata e autopunitiva, ma inconsapevole.
Sia chiaro: io sono il primo ad attaccare l’uomo comune. Ma in genere per portargli via la donna comune.
Però hanno un sacco di lettori, questi blogger seri e cazzuti.
Allora ho deciso anche io di diventare serio e cazzuto.
Scherzo: non riuscirei mai ad essere cazzuto.
Comunque inizio da qui: sto per dirvi perché siamo in crisi e tutto sta andando a puttane.
Mi state leggendo.

 

Habemus Papam Franciscum (ma era Angelo Scola)

L’elezione di un Papa è sempre motivo di grande interesse, per credenti e non.
Questo innanzitutto dimostra inconfutabilmente che non c’è progresso tecnologico in grado di smorzare l’ineliminabile necessità di trascendenza. Ma prova anche, a tutt’oggi, l’esistenza di credenti.
Senza scomodare epistemologie illustri (il Proslogion è davvero roba più trita dei Promessi Sposi, benché meno irrealistico), l’umano attaccamento a personaggi e rituali che davvero non hanno più nessun punto di contatto con la realtà che viviamo dimostra la nostra fragilità, il bisogno di una guida.
Meglio se abbigliata come un’abat-jour.
Meglio ancora se parla una lingua morta.
Ancor meglio se con accento sudamericano (il tedesco, si sa, è troppo duro e poco musicale e mal si presta ad orazioni nelle quali una invocazione di Dio può facilmente deviare verso sonorità simili ad un cazzo di anatema mortale).
Ora che habemus papam i fedeli possono ricominciare a sperare che le cose nella Chiesa cambino. Restando dunque le stesse.
Ma a me, fin da piccolo, ha sempre fatto specie il concetto di fumata nera/fumata bianca. Se è lo Spirito Santo “in persona” a scegliere il rappresentante di Cristo in Terra, come mai la cosa non è chiara fin dall’inizio? Dipende dal Conclave che non lo sa capire bene? È lui stesso poco chiaro?

Credo che la prima votazione sia andata più o meno così:

– Indico come prescelto Angelo Scola!
– Eh? Chi ha parlato?
– Sono io, lo Spirito Santo!
– Che canto?
– Santo, Santo!
– Eh? Ah, sì, Santo il Signore.
– No, non Santo il Signore! Lo Spirito Santo! Sono io!
– Dio, sì, Dio santo, santissimo, suber super.
– Uff…
– Allora, chi facciamo Papa?
– Angelo Scola, ho detto!
– Che vola?
– Il Cardinale più sordo dovevo beccare.

Credo che qualcosa di analogo sia accaduto anche nella seconda votazione:

– Spero stavolta mi sentiate. Indico come prescelto Angelo Scola!
– Scopa!
– Eh?
– Quattro di spade, tre di denari e asso a bastoni, con l’otto a coppe. Scopa!
– Oh, cardinali, ci muoviamo o no? Mi dovete stare a sentire!
– Un attimo, giovane, qua ci stiamo giocando un bicchierino di Lacrima Christi…
– Ma che un attimo! Abbiamo da fare il Papa!
– Settebello! Ahahah! Inculato ancora, cardina’!
– Ma… La smettete! Vi ordino di nominare Angelo Scola come Papa! Ora!
– Sisi, ma vediamo la primiera adesso…
– Cardinali!
– Niente, non compriamo niente, giovane…
– Bah.

Ovviamente ad un certo punto qualcosa deve essere accaduto:

– Ci riprovo. Cardinali, Sono lo Spirito Santo e vi sto indicando Angelo Scola come prossimo pontefice alla guida di Santa Romana…
– Eminenze porporate eccellentissime e supercazzute, sento che lo Spirito Santo ci sta indicando la via!
– Oh, finalmente qualcuno mi sente…
– Sento il nome…
– Bravo. Scola! Angelo Scola! Lo sto dicendo da giorni! Scola!
– Eccolo, lo sento! Chiarissimo!
– E Cristo Santo.
– Il nome del prescelto è…
– Dai, Scola, muoviti.
– JORGE MARIO BERGOGLIO!
– Eh? Cazzo dici? Scola! Ho detto Scola perdio! SCOLAAAAAAA!
– Iddio ha parlato. Sia fatta la volontà di Dio.
– SCOLAAAAAA! MA CAZZO! SCOLAAAAA!
– Congratulazioni al nuovo pontefice.
– ERA SCOLAAAA! PERCHE’ NESSUNO MI SENTEEEE! SCOLAAAAA!
– Scusate, potete chiudere la finestra, c’è uno spiffero fastidiosissimo…
– SCOLAAAAAA!
– Ah, chiedo scusa, forse stiamo commettendo un errore…
– Oh, vivaddio! Magari mi ha sentito. SCOLA! SCOLA! SCOLA!
– Sì, un errore gravissimo… appena in tempo…
– Bene.
– Eravammo 17 a 12 a scopa, non 19. Riprendiamo.
– AAAAHRHG!
– E buttate un po’ di legna buona nel camino: quella che abbiamo usato finora fa solo un merdosissimo fumo nero.
– …

 

Il Tavernello della musica

cover-allevi_joy

“Non condivido la frase che sento dire ad alcuni giovani: ‘c’hanno rubato il futuro’. Il futuro è nelle vostre mani. Se parli così non hai fiducia nel grande potere della passione. Quando affronti una cosa con grande passione, con impegno bruciante, qualcosa succede. Indipendentemente dalle condizioni che sono intorno a noi. Vorrei comunicare ai ragazzi questo senso positivo della possibilità di fare le cose”.

Chi l’ha detto?

Dai, chi l’ha detto?

Un grande della…?
Della mus…?
Della music…?
No.
Giovanni Allevi.

Giovanni Allevi, l’uomo che dovrebbe avere il nome scritto senza le maiuscole già di suo. Ci penso io.
giovanni allevi, uno che finge di essere bravo, e neppure ci crede, ma simula appunto talmente bene che qualcuno ci casca.
giovanni allevi, il Tavernello della musica.

Troverai sempre qualcuno con un calice di vino in mano che esalterà la “sapida rotondità e l’effluvio di note di tabacco e liquerizia che accarezzano il palato prima di lasciare il posto a…“.
A tua madre.
È Tavernello. E tu sei un coglione.
Senti il tabacco nel vino? Sarà stato mio cognato che non trovava il posacenere.

giovanni allevi è stato talmente tanto massacrato che non meriterebbe neanche la mia attenzione.
Ma adesso spara questa frase…
Il futuro è nelle mie mani?
Ho la possibilità di fare delle cose?
Certo. Ma se sei tu a dirmelo già comincio a dubitarne.
Perché tu sei giovanni allevi.

Cosa dovrei fare per costruire il futuro? Inventarmi musicista e comporre robe talmente banali che non riuscirei a distinguerle tra loro neppure con attento ascolto?
Qualcuno davvero fischietta qualcosa di allevi mentre passeggia?
Pensateci.
La più bella composizione di allevi fa così:

Almeno io così me la ricordo.

Il futuro non è sempre nelle mie mani, allevi. Non farmi fare il qualunquista ma tu sai come funzionano le cose qua.
È per questo che porti i capelli così. È per questo che spari cazzate in ogni dove.
Ti serviva costruire un personaggio, non essendo un musicista. E si sa, i personaggi qua tirano sempre.

“Amo la Sardegna, una terra misteriosa”. Pensa, bastava prendere la Cagliari-Oristano-Olbia e avresti comunque iniziato a conoscere qualcosa.
“L’arte può guarire il mondo e portare luce dove c’è ombra”. Certo, occorre sempre prestare attenzione all’occhio di Sauron.
“Il futuro non è nella spiegazione, ma è nell’incanto del non sapere. Davanti all’universo, alla musica, all’esistenza, semplicemente mi arrendo“. E perché nessuno ne ha mai approfittato?

giovanni allevi avrebbe fatto il cartomante, se non avesse deciso di fare il musicista. Avrebbe confezionato un prodotto in cui l’involucro è tutto, non esistendo alcun contenuto.
giovanni allevi è il packaging di se stesso, l’operazione di marketing che ti vende il niente, l’Aria di Napoli, il Bilancio Creativo, la Fontana di Trevi di Totò, il PDL che parla agli operai dell’ILVA, il Fabio Volo in chiave di violino.
giovanni allevi è un ulteriore tassello della crisi italiana: rastrella denaro che avrebbe potuto validamente essere speso, utilizzato in qualunque altro modo, Campo dei Miracoli incluso.
La gente va ai concerti di giovanni allevi convinta di ascoltare musica. Invece trova giovanni allevi.

“Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete”. “Mi fa molto male questo inquinamento della verità e del gusto. Trovo colpevole che le istituzioni dello Stato avvalorino un simile equivoco. Evidentemente i consulenti musicali del Senato della Repubblica sono persone di poco spessore”. (Uto Ughi)

Ma io non voglio neppure dar retta a Uto Ughi, uno di quelli che ha la colpa di non aver saputo rubare il futuro a giovanni allevi.

giovanni allevi.

 

UMC: l’appendice elettorale

51tna-YLZaL._AA258_PIkin4,BottomRight,-35,22_AA280_SH20_OU29_

 

Dopo l’enorme successo, di critica e di pubblico, di “UomoMordeCane – Il Vaticano smentisce ogni coinvolgimento“, ecco qui svelati tutti i retroscena delle ultime, fantastiche (più “fantasiose” invero) elezioni politiche: quelle che hanno regalato l’Italia a un comico.
No, un altro. Stavolta professionista e che fa ridere volontariamente.
“UomoMordeCane, appendice elettorale – Il Parlamento smentisce ogni coinvolgimento”, un rapido instant book sulle elezioni 2013, per forza di cose con il 90% di puttane in meno del precedente, ma confidiamo sempre in un Governissimo insieme a Coso, là.

A 0.99 €, qua.