Ti lascio perché ti lascio troppo

HeartBrokeQuote

È molto difficile dire a una persona che non la si ama.
Molto, molto più difficile è che questa comunque lo accetti.
A volte le persone tradiscono perché viene meno il timore di perdere la persona qualora si venisse scoperti. E in certi casi si tradisce addirittura sperando che la cosa venga fuori, per semplificare il tutto e chiudere una relazione che non si ha il coraggio di terminare.
Ma tradire una persona che non si ama porterà paradossalmente la stessa a credere di essere davvero importante, perché non si è avuto il coraggio di dirle nulla: si è rimasti con lei, e la si è tradita, sì, dimostrando di non poter/voler rinunciare comunque a lei, che penserà a un semplice attimo di umana debolezza, rafforzando così l’idea che tra voi ci sia ancora quell’amore che non siete ancora riusciti a rinnegare.
Senza considerare l’altrettanto paradossale “effetto immagine” che un tradimento porta: “Se questo stronzo lo vogliono altre, deve avere qualcosa. E siccome è già mio, chi cazzo sono queste per prenderselo?”.
Chi resta insieme non è detto che si ami. Anche quando sembra. Magari non ha avuto il coraggio di essere sincero, per codardìa, opportunità, rispetto anche della sensibilità altrui. E il tradimento in questi casi è quasi automatico.
Dunque? Dunque niente, ho saputo che stasera viene a casa mia suocera, avevo le palle girate e in qualche modo volevo sfogarmi facendovi pensare ulteriormente male del rapporto che state vivendo.
<3

L’amore ai tempi delle emissioni CO2

smart60

L’amore ha il suo ciclo di vita, come una qualunque macchina. Parte piano, ci mette a scaldarsi, ingrana, inizia a filare bene, va che è una meraviglia, pensi sia tutto perfetto, ti godi il panorama, vedi altre macchine attorno a te e non ti importa perché hai la tua macchina e ci stai da Dio, poi passa una Lamborghini, ti fa girare la testa, ti rendi conto di guidare quel cazzo di macinino da vent’anni, che pure ti dà le sue soddisfazioni ma porcoddio la Lamborghini, e allora ti incazzi, cominci a picchiare su quella faccia di cruscotto che non ti eri mai reso conto scricchiolasse continuamente come manco RadioRai, ti sale l’istinto di andare dritto alla prima curva ma in quel momento capisci che la puoi rottamare e magari ti ci danno qualcosa, allora la molli a tuo cugino che non ha mai nascosto di avere un debole per quella carrozzeria che tu trovi ormai sfatta, e organizzi in modo da beccarli mentre si fanno un giro, lui e la troia della tua macchina, così ha pure l’addebito della separazione ACI e non ti può rompere il cazzo e finalmente realizzi che potevi avere anche altre auto ma il giudice era donna e incazzata per evidenti problemi di parcheggio e se n’è fottuta dell’addebito e ti ritrovi a dover mantenere quella maledetta carcassa e non ti puoi permettere manco una Twingo e allora ripieghi su una vecchissima Ritmo dell’84, che nella nostra metafora è Adele, la bagascia 76enne sulla Cristoforo Colombo, che non passa manco la revisione per eccessive emissioni di gas, e pensi che in fondo si stava bene con la vecchia macchina, specie quando la vedi sfrecciare con tuo cugino alla guida, che le ha pure dato una mano di vernice, e vista così non era poi tanto male, e questo è in fondo l’amore: sofferenza, delusione e bollo.

È perché non gli piaci abbastanza®

eperche

Finalmente disponibile “È perché non gli piaci abbastanza®”, la soluzione a tutte le vostre pene d’amore.

Con “È perché non gli piaci abbastanza®” potrai immediatamente capire perché:
– non si fa sentire
– non ti chiede mai di uscire
– dopo una scopata non ha voglia di moine
– sta sempre a cazzeggiare col telefono invece di parlare con te
– non ti dà quello che vorresti

Hai un dubbio che ti assilla? Non capisci il motivo per cui sta con te ma non è mai caldo come vorresti se non per fare sesso e magari pure là non è come una volta? Con “È perché non gli piaci abbastanza®” potrai dire basta a struggimenti e telefonate ossessive. Smetterai di chiedere alle amiche di uscire per parlare male degli uomini. Lui stesso troverà giovamento dalla tua nuova consapevolezza: “È perché non gli piaci abbastanza®”.
La rivoluzionaria formula di “È perché non gli piaci abbastanza®” è stata elaborata dai nostri esperti dopo una lunga ricerca sul campo e si adatta praticamente a tutte le situazioni.

Prima di scoprire “È perché non gli piaci abbastanza®” lo chiamavo sempre al telefono per capire cosa facesse, perché preferisse stare con gli amici invece di uscire con me. All’inizio pensavo avesse un’altra, poi ho visto che addirittura preferiva il Burraco a me. Ma da quando ho scoperto l’innovativa formula di “È perché non gli piaci abbastanza®” tutto mi è stato più chiaro [Linda, 27 anni].

Spesso passavo ore a litigare con lui su Whatsapp: io scrivevo, scrivevo e lui rispondeva a monosillabi. Mi ignorava sempre e non capivo il perché. L’ho anche minacciato di lasciarlo e la sua reazione è sempre stata quella di riavvicinarsi un po’, ma poi ricominciare a disinteressarsi di me. Non capivo la ragione, ma poi un’amica mi ha fatto conoscere “È perché non gli piaci abbastanza®”. Da allora tutto è cambiato [Linda, 32 anni] [Non quella di prima, eh].

Da me voleva solo sesso. Fatto quello, spariva. Non si faceva sentire fino a che non gli andava di nuovo. Mi sentivo usata ma speravo che col tempo si innamorasse di me. Invece niente. Poi ho letto di “È perché non gli piaci abbastanza®”. Ho trovato la forza di lasciarlo e la vita adesso mi sorride. [Linda, 35 anni] [Giuro, è una coincidenza].

“È perché non gli piaci abbastanza®”, la soluzione.

Presto disponibile anche nella versione per lui: “È perché non le piaci abbastanza®”.

[Grandi classici rielaborati]

Amare, sognare, procrastinare

Senza nome-1

– Dio come mi manchi! Non vedo l’ora di vederti!
– Anche io, bellissima. Se vuoi oggi ci sono.
– Eh magari, ma c’è il mio ragazzo…
– Ah certo, per carità. Non destiamo sospetti. E domani?
– Domani neppure. Devo assolutamente uscire con la mia amica. Sai, lei e il mio ragazzo si conoscono e non vorrei…
– …destare sospetti. Capisco. Mercoledì allora?
– Mercoledì sarebbe perfetto.
– “Sarebbe”?
– Sì, sarebbe. Ma ho già fissato appuntamento dall’estetista.
– Capisco. Giovedì?
– Giovedì, come no!
– Ah, giovedì ti va bene! Bello!
– Sì. Andrebbe bene. Se non fosse che…
– Cosa? Pure giovedì!
– Sì amore. Non vedo l’ora di vederti. Ma giovedì ho la parrucchiera.
– Venerdì?
– Sarebbe splendido amore ma… accompagno la mamma da qualche parte senza ragione alcuna.
– Sabato, domenica, lunedì, martedì prossimo…
– Callista, gommista, commercialista, frate trappista.
– Aprile, maggio, giugno, luglio…
– Sorella, fratello, cugino, compare, vicino di casa, sconosciuto di cui non so nulla.
– 2015, 2016, 2017…
– Guardo il gatto tutto il tempo, resto a fissare un limone, mi metto in piedi immobile nel reparto verdura del LIDL, faccio la cacca.
– Ma fammi capire, quando cazzo ci vediamo io e te?
– Ma presto amore. Non vedo l’ora.

Ed è così che dovrebbero chiudersi tutte le storie d’amore

– ho bisogno di te.
– bene, almeno uno dei due.
– perché mi tratti sempre così? Non provi nulla per me?
– mai detto questo.
– allora senti qualcosa?
– neppure questo.
– non si può non provare nulla.
– ok, allora proverò a provare qualcosa.
– sei davvero un essere viscido.
– beh, umido è umido.
– perché non sei chiaro?
– ok: molto nuvoloso con piogge diffuse, temperature in lieve calo con massime tra 5 e 8°, vento nordoccidentale moderato con rinforzi da O/SO, umidità 71%.
– Dillo, se mi vuoi ancora o non mi vuoi più!
– non ti voglio più.
– ma come puoi dire questo?
– mi pareva una alternativa contemplata.
– non puoi!
– ok, allora scelgo la prima: ti voglio ancora.
– davvero amore?
– no, ma mi hai scartato l’altra.
– un bastardo! Questo solo sei! Non ti riconosco più!
– in effetti dovrei radermi.
– ma credi di far ridere qualcuno con le tue battute?
– se vuoi te le spiego.
– come puoi aver dimenticato già tutto?
– ci conosciamo?
– ecco, solo questo sai fare: ferire col tuo sarcasmo.
– riesco bene anche nel bricolage.
– la verità è che a me non hai mai tenuto davvero.
– la verità ti fa male lo so.
– non riesco mai a fare un discorso serio con te. Tutto questo mi sta allontanando.
– ma sempre a portata di sputo resti.
– basta, è finita: torno da mia madre!
– benissimo. Già che ci sei portala via da casa nostra.
– ecco, sempre a rimproverarmi di tutto. A lei fa piacere stare con noi, per questo ci viene a trovare spesso.
– non viene “spesso”.
– meno male che lo riconosci.
– è proprio stanziale.
– sempre esagerato.
– signora, lei che ne pensa?
– mia figlia merita di meglio di te, capra.
– bene.
– questo non significa nulla, e lascia stare mia madre.
– vorrei, ma mi sta impegnando la giugulare.
– è solo una dimostrazione di affetto.
– può ess..ere. So…lo n..on cap…isco la cor..da di ny..lo..n…
– mamma, ti prego, non ti ci mettere pure tu!
– io lo facevo per te, bimba mia.
– pfff… l’amore di una mamma è sempre speciale e può darti tanto, anche una condanna per omicidio.
– basta! Vado via davvero.
– vai pure. Ti chiedo solo una cosa: puoi rimettere le cose com’erano prima che venissi?
– e cioè?
– belle.