Come truffare il Mc Donalds

 Ho sentito di quella mini-truffa che si fa nei Mc Drive. Praticamente tu stai là in macchina e parli a quella sorta di citofono con l’addetta a prendere le tue ordinazioni di roba in similcarne. Quando ti chiede “Benvenuto da Mc Donalds, cosa desidera?” tu bellamente rispondi “niente, ci ho ripensato”. Ma a quel punto sei costretto comunque a seguire la trafila: la tua macchina scorrerà appresso alle altre. In realtà ti fermerai a ricevere quanto ordinato dalla persona subito dietro di te perché chi si occupa di consegnarti la similpatatina non sa che tu non hai ordinato nulla: lei legge semplicemente le similordinazioni.

Insomma, ci ho provato anche io. Ma ho sbagliato qualcosa.

– Benvenuto da Mc Donalds, cosa desidera?
– Eh, uh… niente… [mi gelo]
– Niente signore?
– No, veramente sì, ma ora non lo so…
– C’è il menu nella figura di fronte se è indeciso.
– Sì, il menu… Però io… il Big Mac…
– Un Big Mac menu signore?
– Sì! Cioè, no! Per quello dietro… cioè…
– Non capisco, signore. Un Big Mac solo panino?
– Sono in confusione. No, niente. Vado via!

Parto tutto sudato (il crimine non fa per me) ma sono imbottigliato tra una Multipla e una Duna. Penso dunque di aver tremendamente offeso Dio e tiro su il finestrino temendo la pioggia di rane. In realtà riesco solo ad intrappolare la puzza di fritto nell’abitacolo. La tensione non si stempera. Arrivo al dunque e mi trovo di fronte la scelta: tentare la truffa o desistere. Sono un lago di sudore ma per fortuna ho con me una confezione magnum di borotalco. La butto giù d’un fiato: niente, sudo ancora. In più ora tossisco: sto per strozzarmi. Se ne accorge Ronald Mcdonald che viene in mio soccorso. In realtà è il mio commercialista che si veste sempre a cazzo: era nella macchina immediatamente dietro la mia, quella che avrei dovuto truffare. Perdo i sensi più volte. Mi fanno annusare un Mc Chicken. Riacquisto i sensi. Vomito tutto, anche una saponetta: non so come sia finita là ma ci tengo all’igiene dentale. Mi chiedono se voglia andare in ospedale. Temo le domande della polizia al pronto soccorso, tipo “voleva truffare, eh?”. Il sangue freddo non è tra le principali mie qualità. Dopo mezz’ora sto meglio e risalgo in macchina. “O la va o la spacca” mi dico e decido di farlo: compro un Big Mac. Rivomito di nuovo ma stavolta non è per il borotalco nè per la tensione: è davvero una porcheria. Butto un occhio alle patatine con timore reverenziale ma loro mi snobbano completamente. La sorpresa dell’Happy Meal mi guarda come fa la mucca col treno.

Insomma, la mia truffa al Mc Donalds non è andata come avrei sperato.

Però ho visto un film che mi ha dato diversi spunti: la prossima volta metto la maschera di uno dei Presidenti degli Stati Uniti.