Trova l’intruso autoreferenziale

Trenta secondi iniziali del mio intervento alla sede de l’Unità: impagabili. Nelle espressioni di chi mi era accanto.

Qualcuno si aspettava dicessi cose serie, proseguendo magari il leitmotiv di chi mi aveva preceduto. Invece mi ha sentito sparare amenità tipo:

“Alla celebrazione dei 150 anni dell’unità d’Italia per ora tutto bene: non se ne è ancora parlato un attimo.
L’unita’ d’Italia sarebbe una bella cosa se non fosse per la liberta’ di espressione dei blogger. Questa diretta toglie ogni dubbio sul fatto che noi blogger siamo sfigati autoreferenziali.
Comunque: si parla di cambiamenti generazionali.
Mio nonno, per esempio. Mi raccontava della guerra partigiana e delle successive fatiche per la ricostruzione, di lotte per un salario equo, di rivendicazione dei diritti. A pensarci, mio nonno era una gran rottura di cazzo.
Comunque è lui che mi ha travasato i valori. Tutte le sere mi raccontava delle lotte partigiane. Tutte le sere… E da lui ho imparato il significato di unità, coesione, Alzheimer”.

Su “Alzheimer” c’è stato un sussulto. Dunque forse era Parkinson.

Insomma, è stato divertente.

Poi purtroppo hanno preso le misure e si sono anche fatti due risate.

Soprattutto guardandomi.