Una sciacquata di palle no?

Sabato, al mare, mi son messo a litigare con uno.
Si lavava i piedi nella fontanella dell’acqua potabile quando, a un metro, c’è la doccia per i piedi.
Un metro.
Ora, io ero là per riempire la mia bottiglia. L’ho cazziato pesantemente (voi cosa avreste fatto?) e l’ho invitato a lavarsi i piedi dove preposto.
Per tutta risposta mi ha detto che per lui non c’era niente di male.
Mi sono incazzato ancora di più.
Problema: era senegalese.
Che c’entra?
C’entra. Soprattutto dal momento in cui mi ha detto: “Tu mi dici questo perchè sei razzista”.
Pezzo di merda.
L’ha messa sulla questione razzista.
“No, tu sei un coglione tanto quanto un italiano. E mettere la cosa sul piano del razzismo è scorretto”.
Alla fine tutti a darmi ragione.
Ma molti mi dicevano: “hai fatto bene: questi vengono qua e pretendono…” oppure “che se ne stessero a casa loro a…”.
Ora, il supporto morale di quelli che l’hanno messa sul piano razzista non lo voglio.
Nessuno, dico – nessuno – ha correttamente compreso la cosa.
A partire dal senegalese. Che è partito per la tangente razzista.
Come se io dovessi riservargli un trattamento di favore solo perchè viene dal Senegal e dovrei per questo chiudere un occhio su questioni di educazione ed igiene.
No, sei qua e ti mando a fanculo proprio come farei per un italiano coglione come te.
Niente, non lo ha capito.
Ma peggio ancora gli italiani a mio supporto.
Massa di razzisti davvero, loro. Ipocriti, falsi, pieni di pregiudizi.
Un popolo come peggio non ce n’è.
Va detto che quello era davvero un negro di merda.