Horror, pulp & trash: IlMeteo.it

Quelli che hanno una certa età ricordano le previsioni del tempo di Edmondo Bernacca: un uomo misurato, sorridente, in bianco e nero persino nei modi garbati.
Il sensazionalismo, la necessità di monetizzare il traffico su internet, la presenza massiccia di beoti che stanno là con molto tempo a disposizione e poca capacità critica (il mix micidiale dei nostri tempi), hanno generato questi mostri nell’informazione, persino meteorologica.

Avete la app de Ilmeteo.it sul cellulare? Se no, mettetela. Vi invito a seguire le sue notifiche per una settimana. Dopodiché saprete cosa voglia dire terrorismo psicologico sul nulla. Il nulla puro. Come fare altrimenti a rendere appetibili delle previsioni del tempo? Delle misere, banalissime, cazzo di previsioni del tempo! Come fare, se non parlando di “STRANA LUCE NEL CIELO”, “ALLARME GRANDINE INCREDIBILE!”, “GIGANTESCA MACCHIA”, “PERDIO PIENO DI MOSTRI QUA!“?

È la stessa logica dei boxini morbosi acchiappaclick su Repubblica, Corriere etc.
Non arrivo a parlare dei siti acchiappagonzi, altrimenti si va a parare ancora sulla politica e voi sapete quanto io non voglia affrontare argomenti così delicati nei quali è bene che ciascuno scelga liberamCIALTRONI DEL CAZZO È SEMPRE COLPA VOSTRA DI OGNI COSA, PURE CHE MI DEBBA CACARE SOTTO SE APRO LE PREVISIONI METEO COL DUBBIO GOLFINO SI/NO PER POI RITROVARMI A PENSARE CHE PER PASQUETTA MEGLIO METTERE UN ESOSCHELETRO ATOMICO!

Io vi odio, profondamente. Ma per sapere nel dettaglio cosa penso di voi userò esclusivamente parole che starebbero benissimo su ilmeteo.it:
WEEKEND FURIOSO, GROTTESCO E BIMBUMBAM: MAZZATE, MAZZATE FORTI! ATTESE GIGANTESCHE SFERE ESPLOSIVE CHE POTREBBERO SALIRVI SU PER IL CULO! RETROCESSIONI E PENALIZZAZIONI SU TUTTO IL CAMPIONATO! OLOCAUSTO CON GODZILLA DA EST! MALEDIZIONI SPARSE! TROPPO TARDI PER TUTTO! DIO MUORE!

Punti di vista

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Sfido chiunque a convincere un eventuale viaggiatore proveniente dal passato – che so: medioevo – che portare a spasso un cane con un laccio al collo, lavargli le palle e fermarsi ogni tanto a raccogliere la sua merda e portarsela poi dietro in un sacchettino, siano atti di una civiltà superiore alla sua.

Non siamo immortali

Ci sarà un tempo nel quale l’essere umano dovrà prendere atto della fallacia del proprio innato meccanismo mentale che lo spinge ad escludere l’idea di mortalità dalla propria quotidianità. E questo naturale “avanzamento” deve essere visto non come ostile o potenzialmente produttivo di risvolti negativi; al contrario: andrà inquadrato nell’ambito delle conquiste personali, tra le più importanti e benefiche che si possano desiderare. La definitiva e liberatoria presa di coscienza che solo un tempo limitato potrà essere in grado di muovere l’uomo verso la realizzazione, rapida, puntuale e senza procrastinazioni, dei propri obiettivi. Quell’esistenzialista “hic et nunc” che non va confuso con una triste manifestazione della propria finitezza ma, al contrario, sarà rivendicazione di appartenenza a questo tempo e desiderio di lasciarvi una traccia indelebile, non limitandosi a lasciarsi vivere in attesa di un futuro tutto ipotetico. Se poi si riuscirà a fare un ulteriore, decisivo passo in avanti, sarà ancora più chiaro come questi “obiettivi” coincideranno in tutto con ciò che ci provoca sensazioni positive, semplici ed immediate. Progetti a lungo termine, in quest’ottica, manterranno certamente un elevato valore, ma sarà proprio il micro-obiettivo, la piccola conquista, il piacere fine a se stesso a consentire all’essere umano il reale appagamento ed una piena consapevolezza che quel tempo, proprio perché così breve e limitato, viene vissuto nell’unica maniera possibile: intensamente.

Ecco, io consiglio questa costruzione, in luogo del tradizionale e poco efficace (eppure ancora così diffuso): “Me la dai?”.