Uno Spongebob ci seppellirà

Sono un grande scienziato, ho vinto il nobel per la medicina scoprendo al cura per il cancro, milioni di persone salvate grazie al mio lavoro.

La gente inizia a interessarsi a me, a ringraziarmi.

Poi si scopre che guadagno tantissimo, che le case farmaceutiche fanno a gara per riempirmi di soldi.

Accade dunque che a qualcuno questo dia fastidio, perché ha le pezze al culo e gli rode che io stia sulle copertine.

Inizia a parlar male di me, a indagare sulla mia vita.

Trova delle foto di quando ero giovane, circondato dai miei pupazzi di Spongebob di cui ero collezionista.

Apre un sito su questa cosa, parlando di una mia morbosa mania per Spongebob.

Mi vuole mettere in cattiva luce senza altro motivo che invidia sociale.

Il sito in questione inizia a girare e lui guadagna quattro soldi con le pubblicità.

Altri seguono il suo esempio, ma vanno oltre insinuando cose per destare sempre maggiore curiosità. Dicono che con Spongebob ci andavo a letto “in tutti i sensi”. Esce fuori l’assurdità che io facessi sesso con i pupazzi di Spongebob.

Questa cosa prende piede, diventa virale, escono meme, il mio soprannome diventa “Il dottor StrANALmore” perché dicono che mi mettessi nel culo i miei pupazzi. Così.

Quello che è il mio lavoro passa in secondo piano.

Vengo attaccato per una cosa inesistente, inventata di sana pianta, del tutto irrilevante pure se fosse stata vera, perché solletica la morbosità della gente.

Arrivano anche i siti antibufala a smentire tutto, ma chi li segue?

Ormai il tarlo del dubbio è insinuato, tutto ciò di buono che ho fatto è diventato secondario, la delazione da venticello si è trasformata in tempesta.

Tutto sul nulla assoluto, semplicemente giocando sulla pochezza della gente.

Si attacca una persona su cose personali per proprio tornaconto, per impossibilità di attaccarla su argomenti, perché sostanzialmente a noi dà fastidio il successo altrui, perché siamo mezze seghe.

E se questo modo di fare vi ricorda qualcuno abbiamo ancora qualche speranza.