Perché attaccano Samantha Cristoforetti?

Foto tratta da Bufale.net

Quando viene attaccata Samantha Cristoforetti, per i capelli, per aver mangiato insetti, per aver “osato” fare l’astronauta invece che la mamma, ci troviamo di fronte specifici bias cognitivi, estremamente interessanti e che, nelle mie formazioni d’aula, cerco di presentare ai miei allievi.
Oggi mi piace provare a tracciare con voi quelli che sono i bias che personalmente ritrovo qui.

Innanzitutto mi sembra che il bias prevalente in questo specifico caso sia questo:

Social comparison bias
Siamo per natura esseri sociali ma competitivi per cui proviamo invidia nei confronti di chi ha raggiunto traguardi migliori dei nostri.
L’invidia sociale si riversa su Samantha Cristoforetti in modo evidente per ogni sua azione, esperimento, dichiarazione.

Ma, volendo approfondire meglio, riscontro anche:

Semmelweis reflex
Siamo portati a rifiutare le nuove informazioni, anche scientificamente acclarate, che contraddicono le credenze comuni o qualcosa che abbiamo sempre ritenuto come vero.

Gender bias
Siamo spinti dai pregiudizi basati esclusivamente sul genere, arrivando a trattare diversamente gli uomini dalle donne. Es. “Samantha deve stare a casa a curare i figli”.

Observer-expectancy effect
Lo subiamo quando i nostri stessi pregiudizi incidono sul modo di comportarci verso la persona che stiamo osservando.

Priming effect
Una volta recepita una posizione, aderito a un pensiero, subìto uno stimolo, ci comporteremo in uno specifico modo per ogni stimolo successivo. Es. in passato ho criticato la Cristoforetti per un motivo, continuerò a criticarla per ogni altro motivo.

Naive realism
Pensiamo che la realtà sia esattamente così come la percepiamo, lineare, per cui ogni distorsione o complicazione allontanano dalla realtà: così nasce, ad esempio, il terrapiattismo.

Selective perception
Ignoriamo le informazioni che contraddicono le nostre opinioni.

Reactance bias
Ci comportiamo diversamente rispetto a quanto ci viene detto di fare, per mostrare forza, indipendenza e libertà di scelta. Es. “Non credo che sia vero che la Cristoforetti vada nello spazio: i Poteri Forti vogliono che ci crediamo ma io non abbocco”.

Commitment bias
Se in passato abbiamo argomentato in un certo modo continueremo così anche se abbiamo verificato che era sbagliato. Collegato al Priming effect.

Backfire effect
Quando abbiamo conferma evidente di qualcosa che smentisce una determinata nostra opinione, tendiamo a rinforzare quella nostra opinione sbagliata ancora di più.

Third-person effect
Crediamo che i messaggi dei media su noi non abbiano influenza mentre sugli altri sì.

Continued influence effect
Le informazioni false restano impresse nella nostra memoria e ci influenzano perché andare a verificarle è più faticoso che aderire a esse.

Groupthink
Quando ci riconosciamo un gruppo tendiamo ad adattarci a tutte le posizioni di quel gruppo per continuare a farne parte.

Moral luck
Un soggetto viene giudicato moralmente anche per situazioni completamente esterne e indipendenti da esso.


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Ed è pure per questo che la Red Bull ieri ha superato la Ferrari

Quando si è seduto gambe penzoloni a 39 km di altezza, con quella camerina che lo riprendeva, mi è venuto un senso di vertigine. Già solo chiederti cosa proveresti tu in quella situazione, i tuoi pensieri, claustrofobia, agorafobia, gerontocrazia… un affastellamento di pensieri tutti per te. Te e la curvatura terrestre.

Quelli che dicono che questa cosa non ha alcun senso, che è solo pubblicità Red Bull, o il partito dell’: “Ma in fondo a che serve?” sono le stesse aride persone che se ne strafottono del macro, la notte non alzano mai la testa per unire i puntini in cielo e hanno solo il proprio piccolo quotidiano ad accompagnarli. Alpha Centauri per loro è un Suv e l’universo in espansione un centro commerciale grandissimissimo.

Il bello di quel che ha fatto Felix è che è una cosa che tutto sommato, potenzialmente, potremmo fare (quasi) tutti, ma in fondo nessuno di noi farà mai. Lo trovo affascinante già solo per questo.

Tutto il resto è “Capre!” (cit.)