Ma pure un giorno da pecora è ok

Un leone si esercita in un tiro da tre durante un’amichevole

Perché non possiamo pensarla tutti allo stesso modo?

Voglio dire: è davvero una buona cosa essere tutti diversi? Pensate agli animali, i leoni per esempio: non è che un leone prende e decide di diventare, che so, vegano, o testimone di Geova, o grillino. Un leone fa il leone, mangia gnu, scopa, dorme, scopa, dorme, scopa, dorme, scopa, dorme, mangia gnu.

Perché l’uomo deve per forza differenziarsi dalle bestie dal punto di vista negativo?

Tutta questa diversità di idee, cosa porta di buono?

Pensate all’Italia, agli scontri politici, alle tensioni sociali, alle divergenze familiari. Ci si scanna per uno spazzolino fuori posto. Avete mai visto uno gnu commettere uno gnuicidio per uno spazzolino fuori posto? Ma già solo impugnarne uno sarebbe un casino, con quegli zoccoli.

Insomma, lo gnu fa lo gnu: cerca erba, è secca, vabbè ci accontentiamo, mangia erba secca, è finita, cerchiamo altra erba, non c’è, muoviamoci di migliaia di km, ma cerca più vicino! No, dobbiamo fare migliaia di km, manca molto? Moltissimo, uff, ho sete, ho fame, CRISTO UN LEO….

E insomma, lo gnu fa lo gnu, non si mette a scendere in piazza per la pensione, non contesta la legge elettorale, non soffre la malasanità.

L’evoluzione ci ha resi veramente migliori? Beh, forse dello gnu sì, ma un leone non vive meglio?

Pensateci.

Per quello si dice “Meglio un giorno da leoni…”.

È che io continuerei con “Che cento giorni da essere umano”, perché le pecore, al giorno d’oggi, non stanno meglio di noi?

Una pecora mangia erba, mangia erba, mangia erba, dio quanta erba, nient’altro che erba, devo cacare, fatto, altra erba, altra erba, altra erba, nessun pericolo, lupi zero, del resto ci sono i cani che ci difendono, altra erba, altra erba, ma non si scopa mai, altra erba, altra erba, ah, si avvicina il pastore, allora si scopa.

La nostra storia tormentata

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Litigavamo sempre, sempre, su ogni cosa, anche inesistente.
Passavamo le nostre giornate a cercare pretesti.
Litigavamo perché eri vegetariana e io mangiavo solo carne e quando provai a venirti incontro e a buttare pure io giù quelle merdose insalatine mi mettesti le corna perché “adesso mi sembri frocio”.
Litigavamo quando si doveva scegliere la meta delle vacanze e tu immancabilmente mare e io pure adoravo il mare ma a te non stava bene che si fosse d’accordo e non ti proponessi la montagna come alternativa da scartare.
Litigavamo per i miei vestiti sempre troppo sportivi e allora buttasti via tutte le mie scarpe da tennis e a nulla valse il mio ricordarti di chiamarmi Fognini.
Litigavamo quando sceglievamo il gelato e tu prendevi immancabilmente il Calippo perché io pensassi a battute scontate da fare che invece poi non facevo e ci restavi male perché il tuo scopo era farmi fare la figura del coglione e allora ti incazzavi dicendomi che a saperlo avresti invece preso un gelato da mangiare.
Litigavamo quando c’era da prendere la macchina perché tu preferivi la bicicletta e non sopportavi le mie rimostranze nel percorrere in bici il tratto Genova – Santa Maria di Leuca.
Litigavamo giorno e notte e se io ero all’estero mi telefonavi per litigare sulla base del fuso orario in modo da recare più danno possibile alla mia melatonina.
Litigavamo sulla presenza eccessiva di tua madre che pure sarà stata una gran donna ma tenerla in casa nostra e nella nostra camera mi pareva una esagerazione essendo peraltro morta due anni prima.
Litigavamo poco prima di andare a dormire perché le tue pecore incasinavano le mie nel conteggio.
Litigavamo perché nei miei sogni erotici ero magari a letto con Scarlett Johansson e mi sentivo libero e la cosa non so come richiamava te nel mio sogno e venivi a rompere il cazzo e alla fine mi ritrovavo a guardare Sassuolo-Livorno mentre tu e Scarlett parlavate delle dimensioni del giardiniere senegalese che entrambe conoscevate alla perfezione e che stranamente avevate come amico comune su Facebook.
Litigavamo sul motivo da scegliere per litigare.
E ora che non ci sei più, ora che Dio ha deciso di prenderti e portarti via penso che mi hai sempre detto di essere atea e in qualche modo pure adesso hai saputo farmi girare i coglioni.