Siamo donne, oltre le gambe c’è cucù

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Per motivi tecnici l’immagine è stata tagliata nella sua risposta, che comunque era: “Gli uomini”.

Trovo vergognoso quel che è successo ieri in Parlamento. Il concetto di “Quote Rosa” è così palesemente vitale, in ogni ambito, che non capisco come mai ci siano ancora queste assurde chiusure medievali. In casa mia, anzi, ho adottato il principio dello sbarramento minimo: se non entrano almeno tre zoccole ogni sera io non inizio manco a ubriacarmi.

No, seriamente: ma come si fa a non capire che un Paese che possa definirsi “civile” ha bisogno della presenza delle donne laddove più si prendono le decisioni importanti? In cucina, chi dovrebbe starci?

E non venitemi a dire che gli uomini sono migliori e a farmi sempre l’esempio di Carlo Cracco: pensate che lui poi abbia anche voglia di lavare i piatti? Già ce lo vedo, farmi la faccia schifata (a proposito, le espressioni di Cracco sono due: uno con la faccia schifata normale e uno con la faccia schifata da contratto Sky).

No, è una vergogna, una autentica vergogna: avremmo potuto dare un segnale di modernità definitivo, ieri. Invece niente: stiamo ancora là al palo, mentre ci stanno superando anche Paesi che fino a ieri consideravamo retrogradi. Sapete che per esempio in Iran stanno pensando di aumentare fino a tre centimetri la fessura per gli occhi nel burqa? E noi stiamo qua a cazzeggiare.

“Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”, è verissimo ma quello dell’obesità è un problema che non voglio ora analizzare.

Perché “oltre le gambe c’è di più”, cantava Anna Omsa.

E allora proviamo in altri ambiti, se nella politica proprio non ci si riesce: almeno tre donne in ogni squadra di calcio. Non saranno peggio di Amauri.

Ha ragione la Boldrini quando afferma: “GNEGNEGNEGNEGNE!”. Noi uomini dovremmo vergognarci. Specie se abbiamo votato PD.

A proposito: volevo stracciare la mia tessera ma avrei solo riprodotto in scala l’ennesima scissione.