Auguri che non siete altro

Che l’uomo sia un essere progettato per prendersi per il culo si capisce già dalla sua continua smania di trovarsi impegni inutili, di sistemare cose marginali, di dedicarsi ad attività assolutamente imbecilli come il collezionismo, la minuta catalogazione delle cose e la messa in ordine maniacale, dalla casa all’auto, dai cassetti della biancheria alla propria scrivania, in un anelito di iperbolica perfezione, ma di fatto realizzando solo il prontuario compulsivo del Furio verdoniano.

Tutto per occupare la mente, illudersi di poter controllare il flusso del tempo e dell’inesorabile divenire attorno a sé, e sfuggendo così, con questa leggerezza prossima alla pura stupidità, al pensiero della propria certa – e magari vicina – morte.

E ciò che più mi fa e mi ha sempre fatto specie, è sentirmi opporre la solita obiezione: “Eh, ma se uno ragiona così si deprime e basta: non si può mica pensare sempre alla morte”, come se uno scegliesse di essere realista, potesse decidere se ragionare o mettere da parte la realtà, mantenendo comunque onestà intellettuale.

Come se un ateo potesse razionalmente, pascalianamente, scegliere di credere in Dio.

La premessa era sì, che l’uomo è progettato per prendersi per il culo.
Ma questo non vale per tutti. Non vale per me.
Se vedeste il casino che ho in casa mi dareste ragione.
Ma v’immaginate, un ictus mentre state accoppiando i calzini, o mentre state sistemando per colore le mollette della biancheria?
Questa l’ultima immagine lucida della vostra vita?
Bestie che siete.
Meno delle bestie, che di certo non perdono tempo ad allineare statuine, abbinare cravatte, lucidare cruscotti.

Avete mai visto uno gnu lucidare un cruscotto?

Magari con una pelle di daino, che è pure a portata di mano. Invece niente.

Visto che non dico cazzate?

Auguri di buone feste.

Ma pure un giorno da pecora è ok

Un leone si esercita in un tiro da tre durante un’amichevole

Perché non possiamo pensarla tutti allo stesso modo?

Voglio dire: è davvero una buona cosa essere tutti diversi? Pensate agli animali, i leoni per esempio: non è che un leone prende e decide di diventare, che so, vegano, o testimone di Geova, o grillino. Un leone fa il leone, mangia gnu, scopa, dorme, scopa, dorme, scopa, dorme, scopa, dorme, mangia gnu.

Perché l’uomo deve per forza differenziarsi dalle bestie dal punto di vista negativo?

Tutta questa diversità di idee, cosa porta di buono?

Pensate all’Italia, agli scontri politici, alle tensioni sociali, alle divergenze familiari. Ci si scanna per uno spazzolino fuori posto. Avete mai visto uno gnu commettere uno gnuicidio per uno spazzolino fuori posto? Ma già solo impugnarne uno sarebbe un casino, con quegli zoccoli.

Insomma, lo gnu fa lo gnu: cerca erba, è secca, vabbè ci accontentiamo, mangia erba secca, è finita, cerchiamo altra erba, non c’è, muoviamoci di migliaia di km, ma cerca più vicino! No, dobbiamo fare migliaia di km, manca molto? Moltissimo, uff, ho sete, ho fame, CRISTO UN LEO….

E insomma, lo gnu fa lo gnu, non si mette a scendere in piazza per la pensione, non contesta la legge elettorale, non soffre la malasanità.

L’evoluzione ci ha resi veramente migliori? Beh, forse dello gnu sì, ma un leone non vive meglio?

Pensateci.

Per quello si dice “Meglio un giorno da leoni…”.

È che io continuerei con “Che cento giorni da essere umano”, perché le pecore, al giorno d’oggi, non stanno meglio di noi?

Una pecora mangia erba, mangia erba, mangia erba, dio quanta erba, nient’altro che erba, devo cacare, fatto, altra erba, altra erba, altra erba, nessun pericolo, lupi zero, del resto ci sono i cani che ci difendono, altra erba, altra erba, ma non si scopa mai, altra erba, altra erba, ah, si avvicina il pastore, allora si scopa.