Volevo il quadro degli angeli di coso, il pittore antico

Se sfogliate siti di immobiliari, troverete una grandissima percentuale delle case in vendita che al proprio interno espongono in camera da letto una riproduzione del particolare degli angeli pensosi di Raffaello, della Madonna Sistina. 
Non che ci sia nulla di male, per carità.
Però, con migliaia di opere prodotte nei secoli, possibile che ci sia questa sorta di monopolio? Sto cercando di capire il motivo di tale successo e sono giunto a una conclusione: non è l’arte o la bellezza del quadro in sé, che piace. È la familiarità dell’opera, il suo averla vista e rivista ovunque, anche in tv o nelle case di conoscenti. È una sorta di viralità che segue gli stessi meccanismi dei meme e porta le persone a condividere e far proprio qualcosa che diventa comune.
Detta in altri termini: riuscite a banalizzare, mercificare, dissacrare,  ferragnizzare, plastificare, privare di anima, rendere cialtrone e farmi odiare pure le cose belle.