la mamma


ta, comunque io non l’ho sapevo perche mamma piangeva. Che glielo avevo pure detto che gli volevo bene, chè non glielo detto mai così senza che gli chiedevo nente come regalo, glielo avevo detto per le cose dell’amore, che volevo sapeva che le voglio bene ebasta che poi mi pensavo pure che quella volta non mi serviva che mi dava l’ovetto kinder ,ero contento che a mamma gli avevo detto ti voglio bene. pero lei piangeva lo stesso e allora opianto pure io perchè se piange la mamma a me viene da piangere pure a me.

E lei mi ha detto tu sei la mia unica gioia ed ioho pensato che era una cosa bella, dellamore come quella che avevo detto io.ma io non piangevo mica quando gliel ho detto e allora perche tu piangi gli ho chiesto a mamma? Che se mi vuoi bene e tutte le cose della felicità non si piange mica, gesù piange insieme a te, me l’ha detto donandrea per la preparazione dello spirito, ed io pensavo che se io piango faccio piangere pure Gesu e allora piangono tutti e non vabene.

io non voglio piu che piange la mamma. Non va bene nemmeno a gesu ma penso che pure se non lo diceva gesu si capiva lo stesso che la mamma non deve piangere pero se lo dice pure lui vuol dire che è proprio sbagliatissimo se piange. allora gli ho portato il fazzoletto e lei pure se sembrava contenta ha pianto un sacco tutto insieme. tutto insieme. forse non dovevo portare il fazzoletto ma a me non viene da piangere di piu se mamma mi porta il fazoletto.

io lo butto il fazzoletto ma tu allora non devi piangere o detto alla mamma. ma lei continuava rideva pero continuava. un po continuava. e allora ho pianto anche io. e mi ha abbracciato tanto e mi ha fatto pure i giochi degli occhi belli pieni di lacrimoni. ma pure i suoi erano pieni di lacrimoni. e adesso so che gli occhi della mamma sono belli pure con i lacrimoni. Ma senza sono belli di piu. senza sono belli di piu’. e non vog

Nesso di causalità

– E come è morto?
– Sai quella targhetta sui treni, dove c’è scritto “è pericoloso sporgersi”?
– Sì.
– Infarto mentre la guardava.

– E come è morto?
– Sai quella missione di pace in Iraq?
– Sì.
– Ictus mentre ne leggeva sul giornale.

– E come è morto?
– Sai quei cartelli “ALTA TENSIONE, PERICOLO DI MORTE, NON TOCCARE”?
– Sì.
– Il vento l’ha staccato e gli ha mozzato la testa.

– E come è morto?
– Sai che aveva 97 anni ed era malato da tempo…
– Sì.
– Gli hanno sparato mentre prendeva le medicine.

– E come è morto?
– Sai che si dice di non dare da mangiare agli orsi perchè può essere pericoloso?
– Sì.
– Lui invece ha voluto provarci.
– Sì…
– E gli ha dato una scatoletta di tonno…
– Sì…
– E…
– E…?
– Si è tagliato con l’apriscatole: setticemia fulminante.

Io e Giorgio

Mentre passeggiavo per strada notai una sagoma a me familiare: era quella di Giorgio. Perchè in strada ci fosse una sagoma raffigurante un mio amico resta un mistero.

Mentre mi avvicinavo a Giorgio, notavo come la distanza tra me e Giorgio diminuisse.

Parlammo del piu’ e del meno ma dopo pochi minuti descrivere dei segni matematici ci era venuto a noia.

Decidemmo allora di andare a prendere qualcosa al bar: io scelsi la specchiera dietro il bancone, Giorgio la plafoniera sopra la cassa.

Mi invito’ a casa sua per pranzo: disse che c’era il soffritto della nonna ma di mangiare una vecchia, per di più fritta, non se ne parlava e declinai l’invito.

Rividi Giorgio una settimana dopo: era con il suo cane che rosicchiava un osso trovato per strada. Anche il cane portava qualcosa in bocca.

Il suo cane era molto affettuoso: saltava dappertutto, scodinzolava, ogni Natale inviava una cartolina.

Giorgio diceva che il suo cane era anche un ottimo coiffeur, forse perchè in passato era stato un cane da riporto.

Ora Giorgio sta pensando di prendersi un bassotto ma credo avrà problemi nell’arrivare a Paperopoli.

Giorgio è sempre stato appassionato di giochi da tavolo, in particolare era bravo a Monopoli. Ma anche nel foggiano non se la cavava male.

Era bravissimo anche con i dadi: al casino’ il suo brodo faceva furore.

Nelle bocce invece era negato: proprio non riusciva a rifare un seno decente.

Ora Giorgio si è fatto un computer: io l’ho sconsigliato ma lui voleva a tuti i costi un rapporto sessuale con quell’oggetto.

Il problema è che di informatica non ne sa niente: ha seguito anche un corso. Fino ad Ajaccio.