La preghiera omeopatica

Il Papa torna a pregare per la pace.
Se l’efficacia dei farmaci fosse simile a quella delle preghiere del Papa ci ritroveremmo gente inferocita in piazza, gridare allo scandalo e al complotto: “VERGOGNA! BIG VATICAN LUCRA SULLA NOSTRA PELLE E POI LE PREGHIERE MANCO CI GUARISCONO! I ROSARI CAUSANO AUTISMO! HANNO ALLONTANATO UN PRETE SOLO PERCHE’ HA OSATO DIRE CHE DIETRO LE PREGHIERE C’E’ UN ENORME GIRO DI SOLDI! QUANDO C’ERA LUI I CONCORDATI ARRIVAVANO IN ORARIO! NON SONO ATEO, MA…“.

Invece è tutto ok: tutti i Papi, dal primo all’ultimo, hanno sempre pregato per la pace, e niente, pace manco per cazzo.
E loro dovrebbero ricevere un occhio di riguardo lassù: se pregassi io che sono un balordo capirei pure che nessuno mi accontentasse. Ma il Papa…

Cosa ci insegna tutto questo?

Che la preghiera è omeopatica: sono solo parole pompose, confezionate bene per venderle come efficaci, ma sono efficaci solo nella misura in cui ci vuoi credere, ci distolgono da pratiche che invece sarebbero davvero valide facendoci perdere tempo e denaro.

E allora perché continuiamo a pregare chiedendo questo e quello?

Per lo stesso motivo per cui usiamo l’omeopatia: speriamo che qualcosa accada, che ci sia qualcosa che non conosciamo che agirà sulla nostra vita agevolandocela senza sforzo, fidandoci di chi ci assicura che funzionerà.

Che poi è lo stesso che da tutto questo ci guadagna.

Una risata ci sta già seppellendo (semicit.)

Quando è stato che abbiamo accettato passivamente ogni porcata, rifugiandoci nello sberleffo senza alcuna reazione concreta, senza una indignazione produttiva che superasse i “VERGOGNA!!!1!” plurisgrammaticati?

Trump esce dagli accordi sul clima e tutto quello che facciamo è prenderlo per il culo per i capelli, o per le gaffe, o le parole inventate?

Immagino una imminente guerra nucleare:

– Cristo, Trump ha usato l’atomica sulla Corea!
– Ahahahah! Quando l’ha sparata ha detto COVFEFE?
– Ma mi hai sentito? L’ATOMICA!
– Ahahahah! Quella che gli è esplosa sui capelli?
– Ma porca troia, sei rincoglionito? Ehi, avete sentito voi cosa è successo?
– Cosa?
– Trump ha lanciato l’atomica!
– Ahahah! E la moglie era tristissima? Ahahahah!
– Occazzo, ma siete tutti deficienti?
– Hai visto il video di Celenza mentre rifà il giuramento di Trump? Ahahah, da scassarsi!
– Ma Celenza cosa! Trump ha usato l’atomica sulla Corea!
– Vabbè, però lasciamolo lavorare.
– MA LASCIARE LAVORARE COSA! C’E’ LA TERZA GUERRA MONDIALE!
– E Renzi allora?
– RENZI COSA?!
– Ah, sei piddino, immaginavo.
– MA QUALE PIDDINO! SIETE TUTTI PAZZI!
– Fammi capire, sei qua a parlare male di Trump ma su Renziloni manco una parola?
– UN INCUBO! E’ UN INCUBO!
– Come le foto di Trump col Papa, ahahahah!
– …
– Una botta alla moglie però… Ahahahah!

Facebook ci permette così tanto di dire la nostra che ha finalmente mostrato cosa abbiamo davvero da dire: una cippa di cazzo.

Disperazione moderata

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Un uomo visita una nuova costruzione per eventuale acquisto di una seconda casa in collina

 

L’espressione “Islam moderato” è un po’ come “Paracadutismo da salotto”, “Politica al servizio dei cittadini” o “Formula 1 appassionante”. È evidente che ci sia qualcosa che non quadra.
È che il problema non risiede in quella specifica religione ma in qualunque sistema di regole eteroimposto: un cristiano moderato, semplicemente, non è un cristiano, ma un qualcuno che si adatta delle regole (altrimenti ben più stringenti) per poter vivere una vita normale. Un cristiano praticante e osservante non scopa, poche chiacchiere: tre botte, tre figli. E tutti con la moglie ufficiale. E con questo abbiamo scremato la totalità di chi continua a dichiararsi cristiano solo perché va a messa a Pasqua e Natale. Un cristiano vero non mente mai, paga tutte le tasse, aiuta il prossimo, non dice parolacce, paga il canone, non guarda il Victoria’s Secret, non desidera neppure guardarlo perché ci sono donne di altri (anche se aliene), non ha pensieri impuri, non pensa alla confessione come a un sistema di formattazione o una ultima ratio: l’istituto della confessione non nasce per permettere di fare il porco comodo proprio.

In sintesi, io non conosco cristiani veri ma cristiani adattivi.

Quando un sistema di regole diventa troppo soffocante rispetto allo stile di vita che desideriamo (e che possiamo condurre), ecco che o il sistema si ammorbidisce (e arriva un Papa Francesco a sostituire un Ratzinger che legge in latino pure l’etichetta del gingerino) oppure quel sistema è destinato a soccombere.

Perché allora il problema si presenta di più per il mondo islamico? Domanda sbagliata nella premessa: il problema si presenta per TUTTI i sistemi di regole, non solo religiose. Anche un sistema dittatoriale ha delle regole, che sovente vengono fatte rispettare con le armi e il terrore. Ma a volte la disperazione supera la paura e quel sistema viene sovvertito, col sangue.
Per la religione è lo stesso: il timore della dannazione eterna (o della reincarnazione in un essere inferiore, dalla medusa al verme allo stagista) rappresenta uno spauracchio potentissimo, con un potere di influenza eccezionale su persone prive di strumenti culturali per decifrare la realtà delle cose. È ovvio che se poi questa realtà è rappresentata da una vita di affanni e stenti, se il tuo quotidiano lo vivi tra le macerie della striscia di Gaza, se il tuo futuro non si presenta come una villetta bifamiliare a Cologno Monzese ma come una caverna dalla quale lanciare messaggi di terrore al mondo (e questo se fai carriera e butti giù almeno un paio di grattacieli), è ovvio che tutto quel che ti resta è sperare in un’altra vita. E osservare alla lettera le regole della tua religione non rappresenta che l’unico mezzo per raggiungere quell’obiettivo.

Dunque, un islamico moderato è un islamico che vive a Londra, si è aperto un negozio con le arance a otto sterline al kg da vendere ai turisti italiani, ha prospettive, speranze, futuro. È un islamico che ha ammorbidito le stringenti regole del Corano, perché la sua vita glielo consente, perché la sua disperazione non è più tale, perché il suo panorama non è fatto di pietre da lanciare alle donne. Che poi queste manco gliele riportano.

Un credente moderato è uno che crede perché gli conviene pascalianamente credere. Ma se domani gli offri un Dio migliore magari cambia parrocchia, tipo Ibrahimovic.

Il problema non è cercare il dialogo coi “moderati”. Il problema è creare moderati.
Vale a dire dare speranza a questa gente.
Dunque, siamo fregati.

W il Papa umile! (Ehi, ma è tuo quell’attico?)

Ennesimo gesto di umiltà del nuovo Papa, che ha rinunciato anche alla residenza papale.

Sembra abbia addirittura già dichiarato che intenderà avviare le procedure necessarie per pagare l’IMU sugli immobili vaticani. Si parla di possesso di un miliardo di metri quadrati (unmiliardodimetriquadrati), fra immobili e terreni, per un totale di 1.200 miliardi di euro. Questo il patrimonio immobiliare della Chiesa e Bergoglio intenderà…
Eh? Non l’ha detto? Ma dai.
È invece pressoché certa la rinuncia al suo fondo papale presso lo I.O.R., i proventi da l’Obolo di San Pietro e il patrimonio depositato presso le sedi del Vicarius Christi Fund, di circa due milioni e mezzo di euro, ai quali si aggiunge…
Come? Non è certa? Ma dai.
Si vocifera anche del taglio degli stipendi dei Cardinali di Curia, ad oggi circa 150.000 euro netti all’anno (il cosiddetto Piatto Cardinalizio, derivante dalla carica e dal Rotolo Cardinalizio, una somma questa da rendite del Sacro Collegio cardinalizio) e di quello dei Vescovi, 39.000 euro netti annuali, che insieme a…
Che? Manco questi? Ma dai.
Probabilmente Bergoglio intende partire dal taglio degli stipendi dei preti, variabile a seconda di diversi fattori, in primis l’anzianità di servizio, il numero di parrocchiani, quote extra da benefici parrocchiali, retribuzioni da attività esterne, offerte dei fedeli, fondi da otto per mille Irpef e una serie di…
No? Non ditemi che manco queste… Ma dai.
E i 26 mila insegnanti di religione? Costano allo stato circa un miliardo di euro. Bergoglio ha annunciato che…
Niente? Ma dai.
L’umile Bergoglio sicuramente intende allora forse partire dallo scandalo dei proventi dell’otto per mille, di cui solo il sette per cento arriva come aiuto ai Paesi del terzo mondo mentre…
Non intende? Ma dai.
Assolutamente certo invece il taglio del personale di Città del Vaticano – poco meno di 2000 persone, l’introduzione della proprietà privata al suo interno, la rimozione dei benefici da extraterritorialità, i…
Non è certo manco per cazzo? Ma dai.

Già solo rimuovendo i privilegi in Vaticano lo Stato Italiano recupererebbe poco meno di 4 miliardi di euro. L’anno.

Allora? Che resta di questa umiltà? Beh, non esageriamo, resta moltissimo. Per esempio è bello che Bergoglio lavi i piedi ai detenuti.
Certo, poi si asciuga con un fazzoletto di seta.

Habemus Papam Franciscum (ma era Angelo Scola)

L’elezione di un Papa è sempre motivo di grande interesse, per credenti e non.
Questo innanzitutto dimostra inconfutabilmente che non c’è progresso tecnologico in grado di smorzare l’ineliminabile necessità di trascendenza. Ma prova anche, a tutt’oggi, l’esistenza di credenti.
Senza scomodare epistemologie illustri (il Proslogion è davvero roba più trita dei Promessi Sposi, benché meno irrealistico), l’umano attaccamento a personaggi e rituali che davvero non hanno più nessun punto di contatto con la realtà che viviamo dimostra la nostra fragilità, il bisogno di una guida.
Meglio se abbigliata come un’abat-jour.
Meglio ancora se parla una lingua morta.
Ancor meglio se con accento sudamericano (il tedesco, si sa, è troppo duro e poco musicale e mal si presta ad orazioni nelle quali una invocazione di Dio può facilmente deviare verso sonorità simili ad un cazzo di anatema mortale).
Ora che habemus papam i fedeli possono ricominciare a sperare che le cose nella Chiesa cambino. Restando dunque le stesse.
Ma a me, fin da piccolo, ha sempre fatto specie il concetto di fumata nera/fumata bianca. Se è lo Spirito Santo “in persona” a scegliere il rappresentante di Cristo in Terra, come mai la cosa non è chiara fin dall’inizio? Dipende dal Conclave che non lo sa capire bene? È lui stesso poco chiaro?

Credo che la prima votazione sia andata più o meno così:

– Indico come prescelto Angelo Scola!
– Eh? Chi ha parlato?
– Sono io, lo Spirito Santo!
– Che canto?
– Santo, Santo!
– Eh? Ah, sì, Santo il Signore.
– No, non Santo il Signore! Lo Spirito Santo! Sono io!
– Dio, sì, Dio santo, santissimo, suber super.
– Uff…
– Allora, chi facciamo Papa?
– Angelo Scola, ho detto!
– Che vola?
– Il Cardinale più sordo dovevo beccare.

Credo che qualcosa di analogo sia accaduto anche nella seconda votazione:

– Spero stavolta mi sentiate. Indico come prescelto Angelo Scola!
– Scopa!
– Eh?
– Quattro di spade, tre di denari e asso a bastoni, con l’otto a coppe. Scopa!
– Oh, cardinali, ci muoviamo o no? Mi dovete stare a sentire!
– Un attimo, giovane, qua ci stiamo giocando un bicchierino di Lacrima Christi…
– Ma che un attimo! Abbiamo da fare il Papa!
– Settebello! Ahahah! Inculato ancora, cardina’!
– Ma… La smettete! Vi ordino di nominare Angelo Scola come Papa! Ora!
– Sisi, ma vediamo la primiera adesso…
– Cardinali!
– Niente, non compriamo niente, giovane…
– Bah.

Ovviamente ad un certo punto qualcosa deve essere accaduto:

– Ci riprovo. Cardinali, Sono lo Spirito Santo e vi sto indicando Angelo Scola come prossimo pontefice alla guida di Santa Romana…
– Eminenze porporate eccellentissime e supercazzute, sento che lo Spirito Santo ci sta indicando la via!
– Oh, finalmente qualcuno mi sente…
– Sento il nome…
– Bravo. Scola! Angelo Scola! Lo sto dicendo da giorni! Scola!
– Eccolo, lo sento! Chiarissimo!
– E Cristo Santo.
– Il nome del prescelto è…
– Dai, Scola, muoviti.
– JORGE MARIO BERGOGLIO!
– Eh? Cazzo dici? Scola! Ho detto Scola perdio! SCOLAAAAAAA!
– Iddio ha parlato. Sia fatta la volontà di Dio.
– SCOLAAAAAA! MA CAZZO! SCOLAAAAA!
– Congratulazioni al nuovo pontefice.
– ERA SCOLAAAA! PERCHE’ NESSUNO MI SENTEEEE! SCOLAAAAA!
– Scusate, potete chiudere la finestra, c’è uno spiffero fastidiosissimo…
– SCOLAAAAAA!
– Ah, chiedo scusa, forse stiamo commettendo un errore…
– Oh, vivaddio! Magari mi ha sentito. SCOLA! SCOLA! SCOLA!
– Sì, un errore gravissimo… appena in tempo…
– Bene.
– Eravammo 17 a 12 a scopa, non 19. Riprendiamo.
– AAAAHRHG!
– E buttate un po’ di legna buona nel camino: quella che abbiamo usato finora fa solo un merdosissimo fumo nero.
– …

 

Il pope e il ricchione

Due gay, addirittura negri, cercano di procreare, vanamente

Il Papa: “Nozze gay una ferita alla pace“.

Oh, sentite, ha ragione. Ha ragione lui. Cioè, basta fare tanto i progressisti di ‘sta minchia. Diciamo le cose come stanno.
Due ricchioni che si sposano feriscono la pace. E’ vero.

“Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita“, dice Benedetto XVI.

Come fai a combattere contro una verità inconfutabile come questa?

Che? Manca l’aggancio tra il matrimonio tra due gay e un attentato alla vita?
E’ perché sei un blasfemo del cazzo. Cristodiddio, ma è così difficile capire che due ricchioni non possono avere figli? E che se non fai figli attenti alla vita? E che attentare alla vita è anche, che so, sparare in testa ad un adolescente che ti chiede la paghetta? E che sparare in testa ad un adolescente che ti chiede la paghetta è una ferita alla pace, benché attività estremamente ludica?
CristoMadonna, sono semplici sillogismi.

Tutti i siciliani sono meridionali. Tutti i calabresi sono meridionali. I siciliani sono calabresi.

Beh? Cosa c’è che non va? E’ logica! Ora qualcosa forse ho sbagliato ma è così.

Come si può pensare di realizzare la pace, lo sviluppo integrale dei popoli o la stessa salvaguardia dell’ambiente, senza che sia tutelato il diritto alla vita dei più deboli, a cominciare dai nascituri?“.

Hai ragione, PuttanaEva! Dici cose sacrosante! E non capisco perché ancora qualcuno ti venga contro!
Occorre tutelare chi non c’è! E’ ovvio! Cioè, quei due ricchioni valgono comunque meno di due persone normali, e questo mi pare pacifico. Adesso va chiarito che valgono anche meno di chi proprio non c’è ancora, il nascituro. Perché alla fine è questo che ci sta dicendo il Papa, Madonnadiddio. Il nascituro – cioè un cazzo di nessuno – va assolutamente tutelato.
Siete voi, capre di Satana, a non capirlo! E state a rompere i coglioni con i froci!

Stephen Hawking usa una carrozzella speciale. Zanardi ha vinto una medaglia d’oro grazie ad una carrozzella speciale. Stephen Hawking è Alex Zanardi. Oppure una carrozzella d’oro.

(C’è sempre qualcosa che mi sfugge…).

Che poi con quel messaggio parlava pure di aborto. Cioè, uno che è lungo come un mini ipod, a forma di gamberetto, che non ha manco la quinta elementare e non sa fare di conto e non ha ancora alcuna cognizione su come si faccia a fuggire da un prete, questo va assolutamente tutelato, perdio! E se per far questo si deve calpestare la dignità di una donna, ci vedete un problema? Ooooh! Sveglia! Si parla di femmine! Froci e femmine! Ma ci vogliamo o no dare una regolata? Di questo passo cominciamo a parare il culo pure ai negri, bah.

Basta con quest’intolleranza verso il Papa! Basta! Diciamola tutta! Siete voi intolleranti! Intolleranti verso chi non tollera i froci! E’ tolleranza, la vostra? Volete o no aprirvi al diverso? Predicate bene e razzolate male! Il Papa – che comunque ha ragione a prescindere – dice cose diverse dalle vostre. Rispettatele!
Quando questo ti fa un santo sillogismo voi pronti a gettare merda sul suo camice bianco. E’ una cosa vergognosa e xenofoba. Tra l’altro verso uno straniero.

Gli africani hanno il cazzo grosso. Rocco Siffredi ha il cazzo grosso. Dio che fica Adriana Lima!

Visto che funziona? Sillogismi!

I tentativi di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione sono un’offesa contro la verità della persona umana e una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace“, sostiene il Papa. Lo dice lui! Cioè, ma cosa volete di più, è il Papa che lo dice! E il Papa mica dice la prima cosa che gli passa in testa! Questo parla con Dio, DioCristo! Sente la voce di Dio e ce la riporta! Ma come fate ad essere così ottusi?
Ma per sicurezza, siccome il Papa è buono, ti spiega pure perché le cose vadano così: “Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità“.

Cioè, è come nelle dimostrazioni in matematica. Non è che se ne esce e dice una cosa. Ti spiega pure perché. E lo fa proprio nel modo più comprensibile per tutti. Cioè, dopo aver detto una cosa, alla fine aggiunge: “perché sì!“. E dunque è sicuro! Non lo facevamo anche noi da piccoli? E poi questo prende un sacco di soldi per stare là. Oh, mica ci mettono un incapace a dirci quello che dobbiamo pensare!

Il Papa ripete sempre gli stessi concetti. Chi ripete sempre gli stessi concetti rompe il cazzo. Il Papa…

No, i sillogismi a volte non funzionano.

Ma poche volte eh.

“Lo confesso”

– Lo confesso.

Così aprì, e chiuse anche, quello che fu da molti ritenuto il discorso di conclusione di un’era. Parole che forse mettevano fine a duemila anni di cristianesimo ma che scombinavano le carte anche in tutte le altre confessioni, che tutt’affatto si avvantaggiarono dalla uscita di scena della figura religiosa più importante dei nostri tempi, ma che anzi furono costrette a profonde revisioni interne, quanto a uomini e disponibilità, improvvisamente crollate per mancato apporto da parte dei fedeli.

– Lo confesso. Quello che voi considerate “Rappresentante di Dio in Terra” non è tale. Non lo è mai stato. Non fu Dio ad eleggermi, non fu Dio a chiamarmi ma una congregazione di uomini. E non c’è stata alcuna vocazione ma un semplice desiderio di fare qualcosa per gli altri. Questo è quanto dovrebbe dirvi qualunque persona che oggi indossi una tonaca, dal prete di campagna al cardinale.

Le televisioni di tutto il mondo stavano diffondendo un messaggio che avrebbe cambiato la storia ed aperto una ferita insanabile nel Credo di miliardi di persone. “Miliardi”, che concetto assurdo, quando si parla di uomini. Il Rappresentante di Dio che dismetteva pubblicamente il suo ruolo. Il Papa che parlava chiaro, in un italiano sorprendentemente buono ed articolato anche, come mai aveva fatto prima. Come se quel discorso glielo avesse scritto qualcun altro. Anzi: come se quel discorso fosse davvero il suo, per la prima volta.

– Siamo persone. Persone fallibili, come tutte. E questo lo sapevate già. Ma c’è da dire altro, finalmente. Dio non si manifesta a noi, così come a voi. Non abbiamo alcun rapporto privilegiato, voce interiore, spirito, a guidarci. Nulla. Siamo esseri umani ai quali non è dato conoscere il pensiero di Dio, tanto quanto a voi. Nessun Dio ci ha mai detto alcunché. Molti di noi, da questa parte, non credono neppure. Sono persone entrate in Seminario magari a quattordici, quindici anni, con tante idee in testa e pochissime basi culturali a supportarle. E poi si sono ritrovate a seguire una certa strada. E a non poterla più interrompere. Per tanti motivi, per non deludere genitori orgogliosi di avere un figlio che celebrava la messa, perché ormai era tardi per fare qualunque altra cosa… Ragazzi che si sono presto pentiti di aver deciso di servire il Signore ma che hanno comunque continuato per convenienza, vigliaccheria, noia.

Il silenzio in quella piazza non aveva mai raggiunto tale livello. Se all’inizio erano i borbottii esterrefatti a prevalere, a quel punto nessuno più proferiva parola. Tutti con le bocche aperte, come a ricevere un ultimo, amarissimo Corpo di un Cristo morto in quel preciso istante.

– Sono vicino alla mia fine e ho paura. Paura come uomo. Paura che dopo non ci sia alcunché. Paura di aver servito il Dio sbagliato magari. Ma questo vorrebbe dire che almeno qualcosa c’è. Ed io, oggi, sono qua a confessare che non lo so. Non ho alcuna prova che Dio esista davvero. Nessuno, nessuno al mondo potrebbe averla. Voi, che vi affidate con cuore e coscienza alle nostre indicazioni, che seguite la dottrina della Chiesa con Fede, ma soprattutto con la speranza di ricevere poi una qualche ricompensa dopo questa vita, dovete sapere la verità. E’ giusto. E’ giusto che sappiate. Per poi tornare alla voste case davvero liberi. Liberi di scegliere. Scegliere se continuare a prodigarvi, ad improntare la vostra esistenza a dettami trascritti da uomini per uomini, non da Dio. Liberi di scegliere se sostenere una struttura fatta di uomini. Liberi di servire un Dio che io, oggi, non vedo. Non vedo.

Solo gli stranieri parevano disorientati più di chi quelle parole aveva ascoltato e compreso. Cercavano conferme da interpreti, si chiedevano se quella traduzione fosse davvero fedele. Nessuno, in fondo, voleva credere a quanto stava ascoltando.

– So che questa è l’ultima volta che mi vedrete affacciato qui, a parlarvi. Come so anche che qualcuno vorrà smentire con forza quanto sto oggi affermando. Vi parleranno di malore, di attimo di debolezza, di medicine o droghe. Sappiate che non è così. Parlo in piena salute e coscienza. E so anche che tanti di voi vorranno ancora dare credito a chi, domani, parlerà in nome di questo presunto Dio. Perché aveva ragione Pascal: “conviene credere”. Ma a che costo, ancora? Se una cosa davvero buona, in vita mia, ho fatto, non è stato certo guidare persone spaesate in nome di qualcuno che mai ho incontrato in vita mia. Ma è quanto sto facendo ora, oggi: darvi il vero libero arbitrio. Permettervi di scegliere se continuare a foraggiare uomini che si spacciano per chi non sono oppure destinare le vostre risorse e i vostri pensieri alla cura di questa, di vita, realtà. Che è l’unica che davvero conosciamo. Forse è l’unico modo di sistemare tante, tante cose. Non ne conosco altri. No davvero. Lo confesso.

Sparì dietro la solita finestra.

E qualcuno applaudì.

 

Finché non mi cacciano (39)

Il Papa scrive una lettera aperta all’arcivescovo di New York, Timothy Dolan: “L’11 settembre rappresenta una tragedia aggravata dalla pretesa degli attentatori di agire in nome di Dio“. Ed ha ragione: è giusto rivendicare l’esclusiva di massacri di massa quando dalla tua parte hai guerre sante, crociate, inquisizione e invito a non usare alcun tipo di profilassi contro l’AIDS nei paesi del Terzo Mondo.

[Su L’Unità, qui]