Processi storici demenziali – Calciopoli

[Processi storici demenziali – Atto5 – Calciopoli]

[Processi precedenti: Socrate, Gesù, Galileo, Norimberga]

[Prossimi processi: Berlusconi]

 

Calciopoli

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2006: il nostro calcio è investito dal più grosso scandalo della sua storia dai tempi di Vampeta all’Inter. E di Gresko. E Pancev. E Sforza. E Sukur. E Farinos. E Domorau. E Ventola. E… Scusate. L’Inter, dico.

Vengono rese note intercettazioni dalle quali emerge una serie di incontri illeciti, combine, insabbiamenti, favori e personaggi ambigui. Ma del processo Dell’Utri parleremo un’altra volta.

Le indagini da parte del Procuratore federale Palazzi si concludono alla fine di giugno 2006 e l’intera serie A viene stravolta. Penalizzate duramente Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio. All’Inter viene assegnato il titolo di Campione d’Italia 2005-2006. E ci giocavano WOME, KILY GONZALEZ, BOUMSONG e ADRIANO. Per dire.

La società maggiormente colpita dalla giustizia sportiva è la Juventus: riconosciuta colpevole di illecito sportivo, le viene revocato il titolo di Campione d’Italia 2004-2005 e non le viene assegnato nemmeno quello 2005-2006 in quanto fu retrocessa all’ultimo posto in classifica. La squadra scende così per la prima volta in Serie B, con la sanzione accessoria della penalizzazione di 9 punti e soprattutto di dover andare a giocare col Frosinone. A Frosinone.

Campioni del mondo come Del Piero e Buffon accettano di seguire la loro squadra anche nella serie inferiore, dimostrando attaccamento ai colori, grande professionalità, assenza di reale mercato.

Dal mondo sportivo si passa al penale: il processo di primo grado su Calciopoli ha luogo tra il 2008 ed il 2011 presso il tribunale di Napoli.

L’imputato principale è Luciano Moggi. Le accuse: violazione delle norme di lealtà, correttezza e probità sportiva, illecito sportivo, chiusura arbitri nello spogliatoio, antipatia.

 

Giudice: Allora, chiamiamo a deporre Luciano Moggi

Moggi: Eccomi signor arbitro

G: Giudice

M: Sì, scusi, abitudine.

G: Allora, dalle intercettazioni risulta che lei intratteneva rapporti con i designatori arbitrali.

M: Detta così pare una frociata.

G: In effetti. Insomma lei li chiamava per influenzare le designazioni per le partite delle sue squadre in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli.

M: Ma non è così! Io semplicemente mi informavo su chi fosse l’arbitro.

G: Vuole dire che era solo per conoscere la designazione in anticipo?

M: Ma certo.

G: A parte che anche questo è vietato…

M: Eh, mo’ è vietato tutto. Vai a vedere che è vietato pure per una squadra comprare un calciatore.

G: Beh, nel periodo di calciomercato è consentito, certo.

M: …Nel periodo… di… AAAH! “Comprare” in quel senso! Ahahah! Nono, io dicevo…

G: Che diceva?

M: Niente. Quello, sì.

G: Ripeto: ci sono prove su un suo premere al fine di ottenere designazioni di comodo.

M: Eh, “di comodo” adesso. Mica hanno mai concesso a me di arbitrare! Quella sì sarebbe stata di comodo.

G: Signor Moggi, non facciamo ironia.

M: [sottovoce] Veramente io l’avevo chiesto proprio…

G: Che dice?

M: Niente.

G: Allora nega che quando alle sue squadre venivano assegnati certi arbitri lei poteva opporsi e proporne altri?

M: Che dicono le intercettazioni al riguardo?

G: Che le cose stavano così.

M: E allora era così… a meno che…

G: Cosa?

M: Si sentono bene bene le intercettazioni?

G: Sì, certo.

M: E allora è così, cazzo vi devo dire.

G: Tra l’altro in alcune occasioni la si sente lamentarsi vigorosamente di alcune assegnazioni.

M: Magari mi è scappata una parola di disappunto, ma è normale se l’arbitro non accettava i sol…

G: Accettava che?

S: Non accettava di confrontarsi serenamente sulle dinamiche di gioco.

G: Le sue parole furono: “Se non ci mettete Massimo De Santis do fuoco alle vostre case”.

M: Ma non mi pare poi una minaccia grave.

G: Aggiungendo poi: “e alle vostre mogli”.

M: Vede? Già si va a calare.

G: Comunque non si può fare.

M: La cosa delle case?

G: Pure delle mogli.

M: Ne è sicuro?

G: Ma certamente! Credo.

M: Va bene. Però non mi pare un reato grave. Non più di colpire i telespetatori della Domenica Sportiva con quelle luci riflesse da Paola Ferrari.

G: Di quello ci stiamo occupando in altro procedimento, lei non si preoccupi.

M: Va bene. Senta, ne abbiamo per molto? Sta per iniziare Juventus-Sampdoria e devo andare a parlare con un arbitro.

G: E cosa dovrebbe dire all’arbitro?

M: Niente, le solite cose. Che mi interesso di lui, del suo lavoro… della sua famiglia.

G: Lei andrà via quando glielo dirò io. Comunque: sono emerse prove inconfutabili circa un intreccio di telefonate che miravano ad ottenere designazioni di favore, intimidazioni verso arbitri non compiacenti, minacce in caso di non accoglimento delle vostre richieste.

M: Ora mi lusinga.

G: Guardi che è roba grave, sa?

M: Non più di dover avere contatti con Biscardi.

G: Mi rendo conto. Infatti quelle intercettazioni sono quelle che più ci hanno creato problemi di comprensione. Avete usato un codice, eh?

M: Ma che codice?

G: Eh, “Il moviolone! Clamoroso sgup!”. Ma noi siamo furbi.

M: Certo.

G: Insomma, abbiamo acquisito elementi sufficienti.

M: Ma quali elementi! Non avete niente! E’ tutta una montatura!

G: Ma se ci sono ore di intercettazioni!

M: False! Intercettazioni false! Questo stesso processo è una falsità. Lei stesso è un falso! Se ci fosse uno spogliatoio la chiuderei dentro!

G: La richiamo all’ordine! Questo è oltraggio alla Corte!

M: Io ti faccio sostituire da Paparesta!

G: Portatelo via!

M: Buffoni! Buffoni!

G: Via!

[Moggi viene portato fuori a forza]

G: Dio quanto mi sta sul cazzo quello.

 

Moggi viene condannato e radiato. Condannati anche Antonio Giraudo per la Juventus, i fratelli Diego ed Andrea Della Valle per la Fiorentina, Claudio Lotito per la Lazio e Pasquale Foti per la Reggina.

Coinvolti nello scandalo anche i due designatori arbitrali Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo, e diversi arbitri: Massimo De Santis, Paolo Dondarini, Paolo Bertini, Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti.

Gianluca Paparesta ottiene uno sconto sulla pena perché aveva già passato un periodo detentivo nello spogliatoio di Reggio Calabria ad opera di Moggi.

 

E grazie a questa decisa azione oggi il calcio è davvero pulito.

Ci scommetto.

[Sipario]