Tempo di vacanze

Mare.-Cuore

Stavo cercando un volo Last Second ma mentre lo facevo era già partito.
Allora ne ho cercato uno Last Minute: ho fatto in tempo a vederlo decollare.
Di quelli tradizionali c’era rimasta solo roba Ryanair ma non mi posso permettere di viaggiare con loro perché sono affetto da vizio del gioco e quelli mi propongono il gratta e vinci e io non resisto.
C’è scritto “Gioca con moderazione”, per questo compro un pacco di gratta e vinci e tutto il tempo tengo un atteggiamento pacato e accondiscendente, indosso una maschera di Kissinger e voto DC.
Che là sopra una Red Bull la pago una sessantina di euro e considerando che a me la Red Bull fa pure schifo mi pare una mostruosità ma ne prendo sempre una dozzina per restare sveglio e non farmi fregare nel sonno da quello che mi vuole entrare nei sogni con quella faccia bruciata e le mani raspose, maledetto Niki Lauda.
Ho optato così per il treno: devo partire domani, così ho prenotato un treno di ieri. È il mio personalissimo sistema per ammortizzare i ritardi (perché nessuno ci ha mai pensato? Prenotate il treno del giorno prima!).
Purtroppo, per un disguido, è capitato fosse puntuale e ho perso pure quello.
Ho quindi fatto car sharing, perché ho letto che si risparmia tantissimo. Ho scambiato la mia Renault 5 con una Ritmo Abarth tenuta sempre in garage da una persona crudele, poi mi hanno spiegato meglio il car sharing e mi sono ritrovato in macchina con un cingalese, simpatico, certo, ma mi ha voluto vendere le rose per tutto il viaggio. A Piacenza l’ho fatto scendere, non prima di avermi fatto un mazzo tanto.
Da lì, per le Maldive, è stato un calvario (via auto, l’Italia è collegata malissimo alle Maldive: maledetta Salerno-Malè).
Insomma, mi trovo adesso a Ovindoli. L’aria è buona, il sole va e viene (ma mi hanno detto che il clima delle Maldive lo stesso), la gente è cordiale e fanno gli arrosticini meglio che alle Maldive (ma non ho la controprova).
Questo per dirvi che sto per andare in vacanza e per un po’ non mi leggerete.
So che troverete valide alternative: sulla rete è pieno di gruppi satirici e battutisti validissimi, in grado di regalarvi perle di originalità e che saprannAHAHAHAHAHAHAHA!
Cristo, scusate! Nono, tranquilli, resto qua: sono una persona responsabile, non vi farei mai una cosa simile.
Voi però non leggete più quella robaccia, su.
<3

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È perché non gli piaci abbastanza®

eperche

Finalmente disponibile “È perché non gli piaci abbastanza®”, la soluzione a tutte le vostre pene d’amore.

Con “È perché non gli piaci abbastanza®” potrai immediatamente capire perché:
– non si fa sentire
– non ti chiede mai di uscire
– dopo una scopata non ha voglia di moine
– sta sempre a cazzeggiare col telefono invece di parlare con te
– non ti dà quello che vorresti

Hai un dubbio che ti assilla? Non capisci il motivo per cui sta con te ma non è mai caldo come vorresti se non per fare sesso e magari pure là non è come una volta? Con “È perché non gli piaci abbastanza®” potrai dire basta a struggimenti e telefonate ossessive. Smetterai di chiedere alle amiche di uscire per parlare male degli uomini. Lui stesso troverà giovamento dalla tua nuova consapevolezza: “È perché non gli piaci abbastanza®”.
La rivoluzionaria formula di “È perché non gli piaci abbastanza®” è stata elaborata dai nostri esperti dopo una lunga ricerca sul campo e si adatta praticamente a tutte le situazioni.

Prima di scoprire “È perché non gli piaci abbastanza®” lo chiamavo sempre al telefono per capire cosa facesse, perché preferisse stare con gli amici invece di uscire con me. All’inizio pensavo avesse un’altra, poi ho visto che addirittura preferiva il Burraco a me. Ma da quando ho scoperto l’innovativa formula di “È perché non gli piaci abbastanza®” tutto mi è stato più chiaro [Linda, 27 anni].

Spesso passavo ore a litigare con lui su Whatsapp: io scrivevo, scrivevo e lui rispondeva a monosillabi. Mi ignorava sempre e non capivo il perché. L’ho anche minacciato di lasciarlo e la sua reazione è sempre stata quella di riavvicinarsi un po’, ma poi ricominciare a disinteressarsi di me. Non capivo la ragione, ma poi un’amica mi ha fatto conoscere “È perché non gli piaci abbastanza®”. Da allora tutto è cambiato [Linda, 32 anni] [Non quella di prima, eh].

Da me voleva solo sesso. Fatto quello, spariva. Non si faceva sentire fino a che non gli andava di nuovo. Mi sentivo usata ma speravo che col tempo si innamorasse di me. Invece niente. Poi ho letto di “È perché non gli piaci abbastanza®”. Ho trovato la forza di lasciarlo e la vita adesso mi sorride. [Linda, 35 anni] [Giuro, è una coincidenza].

“È perché non gli piaci abbastanza®”, la soluzione.

Presto disponibile anche nella versione per lui: “È perché non le piaci abbastanza®”.

[Grandi classici rielaborati]

Allora le calze e i calzini?

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– Perché non mangi la tua verdura?
– Perché non è verdura. I fagioli sono legumi. E poi non sono verdi.
– Sono fagiolini, non fagioli. E sono verdi.
– Non del verde della verdura, si vede. E poi i fagiolini derivano dai fagioli. Come i cetriolini derivano dai cetrioli.
– Fagioli e fagiolini sono due cose diverse.
– Anche cetrioli e cetriolini allora. Sennò si sarebbero chiamati allo stesso modo, tipo “carpulli”.
– Secondo te uno ha dato nome ai cetrioli e nome ai cetriolini, dovrebbe chiamare questa terza “entità” in questo modo ridicolo?
– No, non sarebbe una terza entità. Sarebbe una sola entità, che comprenderebbe cetrioli e cetriolini insieme. I famosi “carpulli”, appunto.
– Addirittura “famosi” adesso.
– Lo sarebbero. Se non ci fossero persone chiuse come te.
– E perché non chiamarli direttamente solo “cetrioli”?
– Perché non si distinguerebbero dai cetriolini.
– Si distinguerebbero già solo dalle dimensioni.
– Non “già solo” ma “solo”. Esattamente come fagioli e fagiolini. Che sono la stessa cosa.
– Non è così! Fagioli e fagiolini si distinguono per tutto! Sono proprio due cose diverse!
– Secondo te uno che ha dato il nome ai fagiolini non aveva mai sentito parlare dei fagioli? Dai, su: il tuo solito sottovalutare la gente. Credi siano tutti stupidi? Arriva uno da Marte, vede la pianta dei fagioli, tira giù un baccello, non chiede nulla a nessuno e, completamente a cazzo, urla: “DF£!F4GJ6/##!!!”, che in marziano significa: “FAGIOLINO!”, e guarda caso, sta prendendo proprio la pianta dei fagioli! Un caso su quanti miliardi? Eddai, sii obiettivo.
– Ma che c’entra! Uno ha dato quel nome ai fagiolini perché è la pianta del fagiolo!
– Visto che ci sei arrivato? I fagiolini sono fagioli, alla fine.
– No! Non sono fagioli! I fagiolini sono di quella pianta, ma non sono fagioli! Sono lo stato precedente allo sviluppo del fagiolo!
– Dunque sono piccoli fagioli. Dunque fagiolini! Tanto che si chiamano… fagiolini. Altro che marziano!
– Ma sei tu che hai tirato dentro il marziano! Il fagiolino è una roba completamente diversa dal fagiolo, pure se è la pianta del fagiolo!
– Stai a vedere adesso che è una pesca.
– No, non è una pesca! Ma il fagiolino non è neppure un fagiolo!
– È un carpullo?
– Non è un carpullo! Smettila coi carpulli! Non esistono i carpulli!
– Cos’hai contro i carpulli?
– Nulla! Nulla! I carpulli non esistono.
– Grazie a gente come te. E allora se non è un carpullo è un fagiolo.
– Se fossero fagioli non li avrebbero chiamati fagiolini! Lo capisci? Evidentemente sono un’altra cosa!
– Un’altra cosa ma con lo stesso nome al diminutivo e che viene dalla stessa pianta. Ma tu guarda.
– Senti, se non li vuoi mangiare non li mangiare. Ma non ti attaccare alla storia che siano fagioli.
– Io non mi attacco a nulla. Sono i fatti che parlano.
– Ti rendi conto che stiamo parlando da dieci minuti di una assurdità?
– Hai iniziato tu a spacciarmi dei fagioli per verdura.
– Io non ho spacciato nulla! Hai davanti un piatto di fagiolini!
– Minimizzare non ti servirà.

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Storia di una stalker, la mia stalker

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Conosco una ragazza, una bella ragazza. La guardo. Lei mi fa subito capire che il mio interesse è ricambiato.
Cose che succedono.
Iniziamo a frequentarci immediatamente: viviamo una intensissima storia, fatta di sesso, sempre e ovunque, di rapporti consumati nei camerini dei centri commerciali e sui sedili posteriori dell’auto.
Ogni posto, ogni istante è buono per strapparci di dosso i vestiti.
Succede però che l’idillio dura poco: lei si rivela prigioniera della sua gelosia – arriva a strapparmi di mano il telefono più volte – e, tempo un paio di settimane, decido che è il caso di chiudere là.
Ma la mia è una intenzione che non troverà “consenso” dalla sua parte.
Lei prova a riconquistarmi con l’unica arma in grado davvero di farmi cedere: sesso, di quelli in grado di mettere in secondo piano una evidente problematica caratteriale. Ma era così bella, così piena di passione, così pronta a darsi completamente, che decido di provare a restare un po’ ancora con lei.
Ma le cose peggiorano, rapidamente.
Il sesso è sempre di altissimo livello, ma i litigi sono sempre più frequenti e furiosi.
Si era arrivati a litigare anche durante l’amplesso. Volavano ceffoni violenti, che però eccitavano ulteriormente entrambi: un rapporto malato, fatto di eccessi, sopraffazione, sottomissione, bisogno.
Eravamo totalmente dipendenti dal sesso. Dal nostro.
Ma era solo quello a far andare avanti tutto.
La lascio, glielo dico.
Lei decide che non è finito nessun “Noi”. Che dobbiamo continuare. Che io non posso liberarmi di lei “come fosse un cane”.
Si mette in ginocchio e inizia a usare la sua solita tecnica, alla quale riesco, per una volta, a resistere.
Per poco.
Le spiego che non funziona, che non sto bene con lei. Tutto ciò che ottengo è un ostinato ripetere “Non mi importa: io non ti lascio andare”.
Inizia così un incubo, fatto di telefonate, minacce, appostamenti, sms.
La mia vita diventa un inferno: non riesco a compere un passo senza vivere la sua ossessiva presenza.
Ho una stalker. Ed è assolutamente vero, ciò che si dice: la tua vita cambia completamente.
In questi casi ci si deve rivolgere alle autorità, si sa. E così faccio.
Ma ammetto di essere caduto nella tentazione di rivederla e tentare di accomodare le cose: dopotutto siamo anche stati bene insieme e una persona non può essere così irragionevole.
Invece tutto quello che ottengo è altro sesso e successivi, nuovi, furiosi litigi, giorni di lontananza, ancora sms, contatti, chiamate anche nel cuore della notte, altri incontri, altro sesso.
Mi hanno consigliato di non risponderle mai, che si stancherà.
Ma io non credo.
Non ci credo.
Non può accadere.
Non deve.