Rivivificare vecchi post pubblicati altrove

Scorporato

Ho ricevuto una telefonata della mia ex  fidanzata, quella di quando avevo 8 anni e andavo a scuola in via Matera, che non è vicinissima a casa mia ma poi nemmeno tutta questa strada.
Mi dice “che fai oggi?” e io “niente, porto a spasso il cane e poi prendo   per la Nomentana. Se vuoi però ti mando il percorso completo con le mappe di   Google”.
Lei: “lo sai che non ci sentiamo da trent’anni?”, io:   “ieri sono stato dal dentista però“.
Che non era vero ma ci devo   andare la settimana prossima e le bugie piccole si possono dire.
Lei: “ma   ti ricordi quanto era bello quando eravamo piccoli?“. Io le ho risposto che   non me lo ricordavo perchè è passato molto, moltissimo tempo. E comunque era   anche il cane che mi distraeva. Quando sono tornato a casa che il cane dormiva, però non me lo sono ricordato lo stesso. Domani la chiamo e glielo dico. Anzi,   la chiamo subito, anche se sono le tre e mezza del mattino, hai visto mai che   non dorme per il pensiero.
Però, pure lei, ma stai tranquilla, no? Voglio   dire, aspetti trent’anni per chiedermi una cosa vecchissima e pretendi pure una   risposta subito?
Comunque alla fine il cane ha fatto tutte le sue cose e l’ho   visto molto rilassato ed in pace con il suo intestino. Stavo pensando di   raccogliere delle firme per abolire i maltrattamenti sugli animali.

 

Decisionismo

Mi chiama di nuovo la mia amica di scuola   di trent’anni fa: mi vuole rivedere, offrire un caffè. Io traccheggio, sono   abbastanza in dubbio sulla marca da scegliere. E poi, incontrare qualcuno che   non si vede da trent’anni. E se poi la trovo cambiata? C’è questa possibilità.   Remota magari ma c’è, devo metterla comunque in conto. E poi ho da finire tutta   la roba in frigo: il congelatore s’è rotto, era fuori garanzia, forse il   problema era il caldo di questi giorni. A Cuba servirebbe di più un congelatore   ma ce l’hanno in pochi. C’era uno di Santiago che raccoglieva le firme per   l’effetto serra. Tiro su il moccio dal naso ma questo torna giù ogni volta. Mi   stendo allora, per tirare la testa all’indietro: col sangue ho letto si fa così   e un po’ funziona. Mi addormento per sedici ore. O le cose si fanno bene…   Insomma, la richiamo e le dico “senti, io ti mando la mia foto al mare, col   costume. Tu fai che mi vedi, decidi sei il caso, e poi mi fai sapere. Così, per   correttezza”. Al che lei mi risponde con un fax ma finisce la carta termica e   niente. Alla fine avrei preso un Lavazza quasi sicuramente.

 

Cedimento

Dopo il traccheggiare, ora sì, ora no, nì,   boh, la mia amica ha deciso che non era più il caso di attendere e si è fatta   sotto. Io all’inizio ero un po’ perplesso, preso com’ero dalla raccolta firme   per abolire gli spiaggiamenti di balene. E poi il gazebo, i bonghi, tutti quei   drogati in fila per le cento lire… Comunque alla fine ho ceduto e le ho   regalato un coccio etrusco, trovato a Tarquinia, con sopra inciso un cuore   grande, così non mi chiede di rovinare i tronchi d’albero (sono uno che ci tiene   alla natura). Le iniziali però non sono le nostre perchè già era così. Eccetera.   Alla fine penso che la sposerò per convenienza.

 

Invadenze

Non so perchè le monoporzioni le facciano   così: manca tutta la parte per l’assaggio della fidanzata, quella che lei ti   chiede “mi fai assaggiare?”. Così mi ritrovo a non saziarmi mai. Io gliel’ho   detto alla mia amica che non vedevo da tanti anni “guarda che nel caso la nostra   sarebbe una relazione comunque viziata dal problema monoporzione”. Lei pare   nicchiare. Alla fine resterebbe il take-away. Ma la considero davvero l’ultima   soluzione. Dovremo affrontare la questione prima o poi. Nel caso una fiaccolata   in piazza di protesta, la trovo più efficace della raccolta firme in questo   caso. La gente è sensibile sulla questione cibo e le problematiche annesse,   l’equo e solidale eccetera. Oggi comincio la raccolta delle firme per cambiare   il nome alle zuppe “That’s amore” per farci metter su una roba tipo “That’s   minestrone”. Mi sembra più corretto verso i consumatori.

 

Fruttato

Ci sono due cose che non mi vanno davvero   giù della mia amica: una è che non ha le tette. Lei dice che ce l’ha, più di   Silvia. Ma io Silvia non la conosco e poi non è questione di comparazione. Le   tette vanno in misure assolute: belle grandissime, belle grandi, molto molto   grandi. E poi tutte le altre che rientrano tutte in “quella è   piatta”.
L’altra cosa è che oggi mi ha detto che la sto tirando troppo per le   lunghe, che se continuo così torna con Umberto. A parte il fatto che a me le   minacce non piacciono, come il melone (il melone non mi piaceva nemmeno da   piccolo, mi dava fastidio l’odore, specie quando veniva messo nel frigorifero)   voglio proprio vedere se Umberto se la riprende indietro.
Io credo che a   nessuno piaccia una senza tette che sta sempre là a menartela col melone.
Mi   sembra di ricordare che ad Amsterdam uno vendeva polvere da fumare ricavata dal   melone ma poi hanno raccolto delle firme per abolire le droghe.
Però non   hanno raggiunto il quorum.

 

Adozioni

Gira che ti rigira alla fine la mia amica   ha deciso di venire a vivere con me.Io all’inizio ero un po’ titubante ma poi ho   letto sul dizionario la definizione di “titubante” e ho capito che non lo ero.   Devo dire che lei fa tutto quello che deve fare: mangia, dorme, corre la   maratona. E tutto nella sua stanzina. Adesso le cose si sono assestate, anzi, è   diventato tutto di routine. Per questo stiamo anche adottando un bambino, per   tenerci un po’ occupati. Ma credo che questo lo ridiamo indietro perchè sporca   troppo e non fa di conto (le spese vanno contenute, mica puoi comportarti in   modo irresponsabile solo perchè vieni da un altro paese?). Sabato prossimo lo   porto all’Ikea e scegliersi il lettino. La mia amica invece andrà in piazza per   raccogliere le firme contro le insolazioni.
Ci sono giornate che avere una scimmia aiuterebbe molto, ma non è nemmeno tanto questo.