Da oggi si insozza anche l’Unità

Figurati se non trovava pure stavolta modo di ficcarci un culo

Le difficoltà della cultura in Italia sono sotto gli occhi di tutti ma qualora qualcuno nutrisse ancora dubbi, sappia che da oggi l’Unità ospiterà nonsoancoracosa ma robe mie.

– Soddisfatto?
– Certo molto.
– Qualche dichiarazione?
– Voglio innanzitutto rassicurare i miei genitori che quello che mi sta accadendo non mi porterà a lasciare gli studi. Un calendario? Non lo escludo, ma solo se artistico.
– Te lo aspettavi, dì la verità.
– Oddio… ci speravo… ma secondo me meritava di più la 25.
– Credi che la tua vita cambierà adesso?
– Solo se continuerò a mangiare come un porco.
– Spiritoso. Ma io intendevo…
– Ah, volevi sapere i difetti? La testardaggine.

Per soffrirne saperne di più:

Il nuovo sito de l’Unità

Le grandi biografie: Papa Giovanni Paolo II (3)

Il momento della proclamazione a Papa di Karol Wojtyla

Il 30 dicembre 1963 papa Paolo VI nominò Wojtila arcivescovo di Cracovia.
La sua ascesa fu inarrestabile. Si distinse per la sua attività di opposizione al regime e per le sue lotte civili che il popolo accolse con rinnovate speranze. Castro conquistò tutti con la sua semplicità e…
Che?
Ah, Wojtyla.
Dicevo, Wojtyla conquistò tutti con la sua semplicità e nell’agosto del 1978, dopo la morte di Paolo VI, partecipò al conclave che si concluse con l’elezione di Albino Luciani, che divenne papa Giovanni Paolo I. Wojtyla gli augurò pubblicamente lunga vita.
Ovviamente, dopo solo 33 giorni di pontificato, Giovanni Paolo I morì.

Nell’ottobre 1978 Wojtyla fece ritorno in Vaticano per prendere parte al secondo conclave in meno di due mesi: “è un lavoro durissimo che non auguro a nessuno” dichiarò sorseggiando un the da una terrazza sui Fori Imperiali.

Il conclave, secondo quanto emerso dai racconti di alcuni cardinali, vide una netta divisione tra due candidati particolarmente forti quali il cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, votato dalla parte dell’ala conservatrice, ed il cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze, noto per i suoi motorini.

Grazie però all’intervento superiore di Dio, alla sua illuminazione e ad un complesso sistema di bustarelle, venne eletto Wojtyla.
Le sue prime parole furono di stupore: “Ringrazio tutti e rassicuro i miei genitori che non interromperò gli studi. Un calendario? Sì, ma solo se artistico”.
Fu poi abbracciato da Alain Delon e indossò la fascia.

Al momento dell’elezione Wojtyla avrebbe voluto assumere il nome di Stanislao I in onore del santo patrono della Polonia. Tuttavia i cardinali gli fecero notare che era un nome contrario alla tradizione romana e che comunque mal si abbinava a quelle graziose scarpette.
L’annuncio della sua elezione (l’Habemus papam) fu dato alle ore 18:45 dal cardinale Pericle Felici, che ricordiamo solo perchè lo sto nominando qua io.

Nel suo breve discorso egli si definì come «il nuovo Papa chiamato da un paese lontano lontano» e terminò dicendo qualcosa con dentro “e vissero felici e contenti”.
Famosa la sua frase «se mi sbaglio mi corrigerete!», che suscitò l’applauso dei presenti e un tentativo immediato di rimpatrio dalla costituenda Lega Nord.

Il 5 dicembre compì la prima visita alle parrocchie della diocesi di Roma iniziando con San Francesco Saverio nel quartiere della Garbatella, rimettendoci il portafogli.

Il 13 maggio 1981 subì un attentato da parte di Mehmet Ali Agca, un killer professionista turco, che gli sparò due colpi di pistola in piazza San Pietro, colpendolo all’addome. Il Papa si salvò grazie anche ai primi sintomi di Parkinson che lo aiutarono a schivare un colpo.
Due giorni dopo il Natale del 1983, volle andare in prigione per incontrare il suo attentatore e dargli il suo perdono. Perdono che fu poi ribadito dalle guardie carcerarie ogni notte intorno alle due mentre gli altri detenuti dormivano.

L’attentatore venne in pochissimo tempo condannato all’ergastolo dalla giustizia italiana, al solito rapida ed efficace.
Ali Agca non ha mai voluto rivelare in modo chiaro la verità e ha ripetutamente cambiato versione, arrivando ad affermare di essere persino Gesù Cristo. Ovviamente versione poco credibile, che ha dimostrato l’insanità mentale di quell’uomo dato che Gesù Cristo sono io.

[continua]

Le grandi biografie: Giovanni Paolo II (2)

Wojtyla si appresta a raggiungere la folla che lo acclama, mentre porta il necessario per la comunione.

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Storia di Wojtyla

Sua madre Emilia morì nel 1929 per insufficienza renale e una malattia cardiaca congenita. Quando egli, che aveva 9 anni, seppe della notizia disse: «Era la volontà di Dio», dimostrando che il trenino di legno regalatogli dal padre aveva svolto ottimamente il suo compito consolatorio. Suo fratello maggiore, Edmund, di professione medico, morì nel 1932 per scarlattina all’età di 26 anni: quelle tipiche malattie che troviamo nell’antologia delle medie, come la tisi. La sorella Olga, invece, era morta poco dopo la nascita nel 1914 prima ancora, dunque, che Karol nascesse.
Insomma, Dio già posava la sua benevola mano sul giovane Karol.

Si trasferì con la famiglia a Cracovia dove iniziò l’addestramento militare obbligatorio nella legione accademica: fu qui che imparò la lotta corpo a corpo, le tecniche di combattimento, il nonnismo e altre nozioni che sarebbero state utili negli anni del seminario.

Nel settembre del 1939 la Germania invase la Polonia. Karol e suo padre fuggirono da Cracovia insieme a migliaia di altri polacchi. Dopo avere camminato per 200 chilometri (le autostrade allora funzionavano così, e non vi dico che porcheria l’Icaro e il Camogli dell’autogrill) seppero dell’invasione russa della Polonia e furono obbligati a ritornare a Cracovia. Solo più tardi scoprirono la possibilità di dirigersi anche verso un “Nord” e un “Sud”, ma era troppo tardi. Karol seguiva dunque una balorda logica binaria.

Nel novembre, 184 accademici dell’Università Jagellonica furono arrestati e l’università venne chiusa. Tutti i maschi abili furono costretti a lavorare, altro che “faccio il ricercatore”! Nel primo anno di guerra Karol lavorò come fattorino per un ristorante. Fu licenziato quando finalmente fecero mente locale e si chiesero: siamo un ristorante! Che cazzo ce ne facciamo di un fattorino?

Dall’autunno del 1940 Karol lavorò per quasi quattro anni come manovale in una cava di calcare, insieme ad altri suoi coetanei ed amici: i ragazzi della viakal.
Scusate.
Il padre morì nel 1941, ancora chiedendosi perchè Cristo non avesse pensato ad una direzione diversa dalla Cracovia-Russia, Russia-cracovia.
Nel 1942, entrò nel seminario del cardinale Sapieha, arcivescovo di Cracovia, noto per essere stato arcivescovo di Cracovia e per non essersi disarcivescovizzato.

Il 29 febbraio 1944, tornando a casa dal lavoro nella cava, fu investito da un camion tedesco, perse coscienza e passò due settimane in ospedale. Riportò un trauma cranico acuto, numerose escoriazioni e un fortissimo accento polacco, che si porterà dietro per tutta la vita.

Nell’agosto 1944 iniziò la rivolta di Varsavia, la Gestapo perquisì la città di Cracovia per evitare un’analoga sollevazione. Quando la Gestapo perquisì la sua casa, Wojtyla riuscì a scampare alla deportazione nascondendosi dietro una porta e mimando perfettamente un cardine. Ottimo il cigolio in tedesco: la Gestapo non lo notò. La notte del 17 gennaio 1945 i tedeschi abbandonarono la città. I seminaristi restaurarono il vecchio seminario e festeggiarono con i soliti bagordi ed eccessi. “So’ ragazzi”, commentò l’arcivescovo di Cracovia durante una fellatio.

Karol Wojtyla venne ordinato sacerdote il 1º novembre 1946. Subito dopo si trasferì armi e bagagli a Roma per proseguire gli studi teologici e perchè una cartomante gli aveva predetto una carriera folgorante in quella città. Karol pensava di diventare al massimo un onesto cardinale, con la sua diocesi, i fedeli, le ordinarie insabbiature circa atti pedofili: il futuro però gli riservava sorprese ancora maggiori…

[continua]

Le grandi biografie: Giovanni Paolo II (1)

Giovanni Paolo II mentre cerca di capire cosa cazzo ci fosse in quella ragazza di nome Monica, indicata da Bill Clinton con tanta enfasi

Giovanni Paolo II mentre cerca di capire cosa cazzo ci fosse in quella ragazza di nome Monica, indicata da Bill Clinton con tanta enfasi
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Papa Giovanni Paolo II, Karol Józef Wojtyla, nacque il 18 maggio 1920 a Wadowice, nel sud della Polonia ed è stato il primo Papa su cui servisse uno spelling del nome. A tutt’oggi la corretta stesura del suo cognome resta il suo più grande mistero.

E’ stato il 264º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, un numero importante secondo la cabala, perchè viene esattamente dopo il 263.

È stato eletto papa il 16 ottobre 1978 e anche questo ha fatto riflettere gli appassionati di numerologia, che ci hanno visto un aggancio con San Francesco, il Terzo segreto di Fatima e un utilissimo tubo curvo da caldaia.

A seguito del processo di canonizzazione, ancora in corso, gli è stato conferito il titolo di servo di Dio il 2 aprile 2007 ed è stato proclamato venerabile il 19 dicembre 2009, solo molto tempo dopo Licio Gelli.

Non è stato il primo Papa straniero: ci fu l’olandese Adriano VI (1522 – 1523) quasi mezzo millennio prima. Questo mancato primato ovviamente non importava a Karol, che era superiore a questioni di basso profilo. Tuttavia quando gli veniva ricordato, tendeva a spegnere le sigarette sui chierichetti.

Giovanni Paolo II è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale ma stigmatizzò anche il capitalismo sfrenato e il consumismo, dimostrando che conoscere bene politica ed economia potevano sopperire alle lacune spirituali.

Fece oltre 100 viaggi in tutto il mondo, avendo tutto spesato, e il suo carnet Millemiglia è stata una delle principali cause del fallimento Alitalia.
Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme, anche se la statistica tiene conto di tutti i periodi della storia, anche quando si viaggiava a dorso di mulo, dunque possiamo dire, con una certa precisione, grazie al cazzo.

Sul piano dei rapporti con l’Italia, i viaggi sottolinearono l’intenzione di separare l’aspetto politico da quello religioso, come il Pontefice stesso tenne a sottolineare in più occasioni, quasi tutte lontano dalle scadenze a ridosso delle dichiarazioni circa l’8 per mille.

Papa Wojtyla beatificò e canonizzò molte più persone di ogni altro pontefice: si calcola che le persone da lui beatificate siano state 1338 e canonizzate circa 482. Pensate che tra queste ultime c’è anche il commercialista vaticano, per non meglio precisati “miracoli” compiuti.

[Continua]

E questo è sentirsi in colpa, altro che peccato originale

Ho visto la trasmissione di Fazio e Saviano ieri sera.
Non so se capiti anche a voi ma quando c’è Saviano in tv mi aspetto sempre di vederlo saltare in aria da un momento all’altro. Tipo uno con la coppola che entra con la lupara, qualcuno che gli recapita una torta con i candelotti di dinamite accesi stile Silvestro, un Padrino che gli consegna un pacco dicendogli se vuole cambiarlo con l’Abruzzo ma gli fa una offerta, se tiene il suo, che non può rifiutare.
Un po’ come le gare di F1: le guardi svogliatamente, pensando sempre all’incidente. E se manca il botto un pochino ci resti male.

Duro e puro

Ho sempre avuto problemi nel mantenere segreti. Solo con gli anni, lavorandoci su, sono riuscito ad imparare come non rovinare sorprese, evitare di sputtanare persone, mantenere riservatezza su una questione che deve essere taciuta. In questi giorni sto preparando una nuova biografia, su un personaggio molto amato (mi tirerò contro le critiche di tante persone). Non volevo neppure dare indizi ma un po’ mi diverte farvi scervellare nel cercare di capire chi potrebbe mai essere.
Sarò comunque estremamente criptico perchè stavolta ci tengo molto, dunque se qualcuno ci arriverà sarà solo per incredibile intuito e discreta fortuna.
Pronti con l’indiz…Papa Wojtyla.

Mi sembrava una persona tanto a modo

Quegli assurdi video in cui si calpestano palle, si umiliano uomini, si compie su di loro ogni porcheria. Consenziente, anche. Quella roba su youporn. Anzi, roba ancora più malata. Capito cosa intendo? Dominatrici in latex e tacco dodici laminato, tiptappanti su avviliti membri flaccidi. Avete ben presente?
Sì?
Che schifo che fate.