Non conosco l’arte?
E’ necessario che io conosca la vita di Giotto per dire che ‘sta cosa mi pare una cagata?
Tra l’altro io di Giotto so solo la storia della “O” e che poi si è messo in proprio a fare i pennarelli a spirito.
E’ senso estetico.
O vuoi che io stesso mi tramuti kafkianamente nel quadro stesso, che so, una mezza giornata, per respirare cio’ che lui respira, vedere con i suoi occhi, sentire con i suoi sensi?
C’ha i sensi il quadro?
Seppure li avesse li esprime proprio male.
Le orecchie comunque sono piccolissime.
Voglio dire: non vedi che è una merda?
Questo quadro è una merda.
Dunque almeno l’olfatto non l’ha di certo. Per dire dei sensi.
E’ un punto di partenza questo.
No perchè se tanto mi dà tanto nemmeno vado a scommettere sulla corsa tris: non essendo un cavallo non capisco di cavalli.
Già, magari studio da crocifisso, mi applico pure, ed un giorno diventerò, che so, un crocifissone da chiesa, magari sopra un organo che vibra per te e per me.
Ma ciò che è certo è che ad oggi non sono un cavallo.
Non al momento in cui scrivo.
Non ne sei convinto?
Te lo dimostro: sto scrivendo “Te lo dimostro: sto scrivendo”.
Se fossi cavallo, con gli zoccoli, mi uscirebbe roba tipo “bfs255fg56bqw78fwbvgtwjksf45we” solo per provare a scrivere “Te lo dimostro: sto scrivendo”, confermando d’essere altresì falso. Magari bolso, sicuramente falso. Oppure tutto cio’ che riesco a dimostrare è solo di non possedere gli zoccoli. Fino a prova contraria.
trgg ghgswd2tumjfv cv4grv vrg.
Dunque? Questo per dire cosa?
Sono quei discorsi che lasciano il tempo che trovano: ma, sinceramente, ad oggi, quanti discorsi possono cambiare il tempo che trovano?
Io posso ricordarne al massimo un paio, tipo la danza della pioggia, ma là si va più sul musical.