Ora ditemi voi se. “Se”, risponderete voi. Correttamente.

Uelà, ti vedo bene.

Era ora cambiassi gli occhiali…

Sono lenti.

A contatto?

No: una su un occhio, una sull’altro.

Tipo monocolo?

Tipo telescopio.

Ci vedrai benissimo.

Distinguo perfettamente tutti i pianetini di Orione ma me ne sbatto il cazzo perchè preferirei leggere un libro.

Immagino la difficoltà per le note…

Quello è l’ultimo dei problemi: sono corte, è facile. Do, re, mi…

Comprendo. E tua figlia come sta?

E’ maschio.

Ah, scusa.

Fa niente, si sbagliano tutti da quando si fa chiamare Margaret Thatcher.

Ah, è un fan della vecchia guardia politica?

No, proprio trans.

Come un grasso saturo?

Come la Trans Siberiana ma senza la Siberiana.

Ma s’è operato?

Di adenoidi.

No, intendevo, cosa ha sotto?

La maglietta della salute.

Ma in realtà come si chiama?

Giacomo.

Si diceva che tua moglie avesse serie possibilità di dare alla luce dei gemelli.

Si diceva cosi’ ma poi niente gemelli.

Del resto partorire un accessorio d’abbigliamento non sarebbe stato proprio usuale.

Infatti. Immagina portare ai polsi dei figli.

Uh, che cosa pesante.

Identici poi.

Pesci?

No: Identici, non i dentici.

Ah, identici. Del resto sono gemelli, non pesci.

Già. Giacomo Giacomo.

Tremano le gambe??

Ma no, dico, Giacomo e Giacomo, i gemelli.

Perchè secondo te ai gemelli va dato lo stesso nome?

No?

E come li distingueresti?

Beh, uno sta al polso destro e uno al sinistro…

Indosseresti i tuoi figli?

Solo se gemelli.

Ti sembra normale?

Hai ragione: forse non conviene tenerli addosso.

Non si emanciperebbero mai.

Dici che dovrei mandarli fuori di casa?

Sicuro, si devono staccare un po’ da te. Al massimo li porterai a qualche matrimonio.

Vero: Dopotutto è là che i gemelli ci stanno davvero bene.

Già, serve una grande occasione per i gemelli…

Sì. Pero’… niente contro i gemelli, ma ho sempre preferito l’acquario.

Appassionato di pesci, eh?

No, di acquari.

Ma pesci ed acquario stanno bene insieme.

Puo’ essere ma io ho sposato una vergine.

Ma ora hai consumato, dunque lei è diventata…?

Sempre vergine. Mica se si tromba cambia il segno zodiacale…

E lei di dov’è?

Di Norimberga.

Io non farei mai l’amore con una donna cosi’.

Perchè?

Entrare dentro una vergine di Norimberga… brrr…

Ti assicuro…

Non ho bisogno di polizze.

Va bene, poi pero’ non dire che non te l’avevo detto.

Non lo diro’.

Mi dicevi dei pesci…

Non mi ricordo piu’.

Dicevamo che pesci ed acquario stanno bene insieme.

Piu’ che insieme, uno sta bene dentro l’altro.

Vero. Un acquario dentro un pesce…

Già. magari solo in un pesce scatola.

Eh, forse là sì.

Pero’ tenere a casa pesci a me fa un po’ schifo.

Dove vuoi che li tenga?

Io generalmente i pesci li tengo tutti dal pescivendolo. A casa puzzano.

Dopo tre giorni pero’. Prima che fai?

Prima dei tre giorni avverto l’ospite che a breve dovrà sloggiare.

Altrimenti poi puzza.

Certo! Immaginati ‘sto omone dentro l’acquario. Dopo un po’ gli vengono le dita viola.

Come il fiore?

No, viola, non violetta.

A forma di strumento musicale?

No, il colore viola.

Il film?

No, il colore colore.

Capito capito.

Insomma, ‘st’uomo nell’acquario davvero non va. Ma non vuole andar via.

Hai provato con le cattive?

Certo, ma nemmeno mia moglie e mia suocera l’hanno convinto. Sta sempre nall’acquario.

Avrai un acquario enorme, immagino.

Grande come una volta stellata.

Una volta stellata, il più è fatto.

Già, lo credo anch’io: tutte quelle lucine da appendere…

Ma così i gemelli saranno contenti.

A proposito, ma se avrai davvero dei gemelli, un giorno, mica li chiamerai Giacomo Giacomo, altrimenti come li riconosceresti?

Per i figli legittimi non serve riconoscimento.

Hai ragione, ma nel caso dovessi adottarne un terzo?

I restanti due terzi li darei in affidamento.

A chi?

A te.

Ma io non li potrei crescere.

Crescono da soli, guarda.

Ah, se è cosi’ sta bene.

Chi?

Franco.

Sapevo che aveva avuto problemi.

Tanti, trigonometria e geometria.

E lui li risolve tutti?

Dalla A alla Z.

Passando per la B o andando a ritroso? No perchè c’è differenza.

Sì, c’è differenza. Per questo fa anche le sottrazioni.

E gli riescono bene?

L’ultima non tanto: l’hanno preso con le mani nel sacco.

Sacco? Di che?

In genere è fatto di liuta.

Ma non è uno strumento musicale?

Quello è il liuto.

E che c’era nel sacco?

Liuti: cercava di sottrarre appunto strumenti musicali.

Da cosa?

Da uno spartito.

Una persona in trance intendi?

No, era sveglissima.

In trance, letto all’italiana, non alla francese…

Ah, del resto mica ci avevi messo una pernacchia…

Infatti. Pover’uomo, era uno tutto d’un pezzo.

Ho capito, mi hai già detto che non era a trance.

E’ che a volte sono ripetitivo.

Lo vedo.

E’ che a volte sono ripetitivo.

Lo vedo.

E’ che a volte sono ripetitivo.

Lo vedo.

Proprio un uomo d’altri tempi.

Infatti camminava al rallentatore.

Beh, ora vado, ciao allora.

Si fa presto a dire ciao.

Certo: son quattro lettere: quanto ci ho messo?

Pochissimo, te ne do’ atto.

Dicevo, ci si vede.

Ah, cambiato gli occhiali?

Lenti.

A contatto?

No: una su un occhio, una sull’altro.